Settanta anni fa le scuole di Gorla e di Precotto venivano distrutte dai bombardieri americani, partiti dalla base aerea di Foggia.
Era un giorno sereno, il cielo era azzurro e c'era vento.
Sopra i tetti dei due edifici scolastici erano state dipinte due enormi croci per avvisare, durante i bombardamenti, che si trattava di edifici civili, scuole per l'appunto e non possibili bersagli bellici.
Nonostante ciò, le due scuole elementari furono distrutte dalle micidiali bombe americane.
Ormai da più parti si leva il sospetto che il vero bersaglio dei bombardieri fossero proprio le scuole.
Alcuni testimoni dell'epoca asseriscono infatti che effettivamente nelle due scuole avevano una sede i fascisti della brigata nera Muti. Insieme alle scuole furono distrutte molte case dei quartieri popolari di Gorla e Precotto. La Breda e altre fabbriche, indicate dagli alleati come bersaglio, uscirono incolumi dai bombardamenti.
Non ci si spiega come mai i bombardieri americani, se veramente avessero fallito il bersaglio, non se ne fossero tornati alla base di Foggia con il loro carico di bombe invece di scaricarle su civili inermi. 184 bambini morirono nella scuola distrutta di Gorla. Si salvarono, perché usciti appena in tempo, i bambini di Precotto. In tutto i civili uccisi nel bombardamento, che ebbe luogo alle 11'30 del mattino furono circa 600.
Testimoni dell'ANPI di Crescenzago raccontarono che infatti i fascisti erano già presenti sul luogo a scavare subito dopo l'esplosione e che anzi, fu proprio grazie alla loro proibizione di entrare nella scuola che molti soccorritori si salvarono, perchè la scuola crollò del tutto qualche istante dopo.
Una testimone, Antonietta L. racconta che il dolore delle madri e delle famiglie fu straziante. Antonietta, che era una giovane operaia che si recava a piedi al lavoro, come tutti i giorni, descrive anche la scena dei corpi di due giovani operaie uccise con accanto i due panini per il pranzo. Nessuno, nonostante la fame nera di quei desolati giorni di guerra del 1944, si chinò per raccogliere i due panini abbandonati...
La domanda che più scuote le coscienze è una: "Perché i bombardieri alleati, non scaricarono il loro micidiale carico di morte nell'Adriatico, come previsto dalle norme e lo scaricarono invece, consapevolmente, su due quartieri inermi?
Anche se veramente il bersaglio fossero state le fabbriche, avevano avuto ampiamente modo di rendersi conto di aver sbagliato il bersaglio, prima di scaricare le bombe sulle case, colpendo in pieno le due scuole elementari.
Dopo 70 anni sarebbe ora di dare una risposta certa a queste domande, ma, quasi certamente, nessuno lo farà.
Nel 1945 i bombardieri americani distrussero due città intere con le prime bombe atomiche della storia dell'umanità: Hiroshima e Nagasaki. Poteva essere un problema distruggere solamente due scuole?
Stasera, alle 20,30 nel santuario di Santa Chiara, sorto nella piazza della tragedia, denominata Piazza Piccoli Martiri dopo la guerra, sarà celebrata una veglia per la pace.