venerdì 30 gennaio 2015

Per non dimenticare le foibe: Rosso Istria, il nuovo film di Belluco. Anche la storia di Norma Cossetto, istriana trucidata dai partigiani di Tito



Norma Cossetto, una martire italiana
Licia Cossetto, mia sorella, un germoglio che non fiorì
Il caso Norma Cossetto
Medaglia d'oro al merito civile
Sala conciliare intitolata a Norma Cossetto
Ricordare per capire: le foibe
Addio a Licia Cossetto, sorella di Norma


DA WIKIPEDIA
Norma Cossetto, talvolta menzionata erroneamente come Norma Corsetto (Visinada17 maggio 1920 – Antignana, 4 o 5 ottobre 1943), fu una studentessa italiana, istriana di un paese vicino Visignano, uccisa da partigiani titini nel 1943 nei pressi della foiba di Villa Surani.


Rosso Istria, il nuovo film di Belluco Anche la storia di Norma Cossetto

Il lungometraggio verrà girato principalmente a Padova e racconterà, tra l'altro, la storia della giovane studentessa, laureanda all'università di Padova, barbaramente violentata e uccisa dai partigiani titini

Redazione 21 Gennaio 2015








"Rosso Istria, il dramma del confine orientale del dopo guerra" è il nuovo lungometraggio del regista Antonello Belluco, che verrà girato principalmente a Padova e che racconta, tra l'altro, la storia diNorma Cossetto giovane studentessa istriana, laureanda all'università di Padova, barbaramente violentata e uccisa dai partigiani titini per la sola colpa di essere Italiana.
MUSICHE DI CRISTICCHI. L'ultimo film del regista ha visto la partecipazione anche di Simone Cristicchi, compositore delle musiche che accompagnano il lungometraggio.
LA STORIA. Siamo nel settembre del 1943, nei giorni in cui nei territori italiani martoriati dalla guerra scoppia il caos: il maresciallo Badoglio, capo del governo italiano, chiede ed ottiene l'armistizio da parte degli anglo-americani e unitamente al Re fugge da Roma, lasciando l'Italia allo sbando. L'esercito non sa più chi è il suo nemico, chi l'alleato, come deve comportarsi. Il dramma si trasforma in tragedia per i soldati abbandonati a se stessi nei teatri di guerra ma anche e soprattutto per le popolazioni civili Istriane, Fiumane, Giuliane e Dalmate, che si trovano ad affrontare un nuovo nemico: i partigiani di Tito che avanzano in quelle terre, spinti da una furia anti-italiana.
NORMA COSSETTO. In questo drammatico contesto storico, avrà risalto la figura di Norma Cossetto, alla quale, sei anni dopo la morte, è stata conferita la laurea honoris causa dall'allora rettore Marchesi dell'università di Padova. A lei è intitolata una targa posta all'interno dello stesso ateneo. Nel 2005 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le ha conferito la medaglia d'oro al valor civile.
"IL SEGRETO". Belluco già aveva diretto le riprese de "Il segreto di Italia", sulla strage compiuta dai partigiani nel 1945 a Codevigo, argomento "scomodo" che non mancò di suscitare diverse polemiche, tra cui quella dell'Anpi di Padova, che lo definì "fazioso".
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Foibe rosseVita di Norma Cossetto uccisa in Istria nel '43 

Norma Cossetto venne gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani (in località Antignana) nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. A quell’epoca, aveva ventitré anni ed era iscritta al quarto anno del corso di laurea in lettere e filosofia, presso l’Università degli studi di Padova. I suoi assassini, partigiani di Tito, che dopo il crollo del regime fascista tentano di prendere il potere in Istria per annetterla alla Jugoslavia, non hanno alcuna pietà della sua giovinezza e innocenza e, prima di ucciderla, la violentano brutalmente. L’assassinio di Norma Cossetto e di tutti quegli uomini e quelle donne che furono infoibati o che morirono in altro modo (a causa delle torture subite, nei campi di deportazione, annegati in mare ecc.) per mano delle truppe titoiste mostra, tra l’altro, verso quale orizzonte ci si dirige “quando si ritiene che la verità della vita è lotta, e che non tutti gli esseri umani sono provvisti della medesima dignità”. E quanto è accaduto in Istria nel corso della Seconda guerra mondiale ci dice assai bene che nessuna comunità umana può considerarsi definitivamente al riparo da simili eccessi di violenza e terrore. Foibe rosse non è solo la narrazione del dramma di una giovane ragazza e della sua famiglia, è anche un grande affresco storico sulla tragedia delle foibe, sugli orrori del nazismo e del fascismo in terra d’occupazione, e del comunismo jugoslavo, vista dalla parte delle vittime.Frediano Sessi
Marsilio Editori - 149 pagine


TitoloL' esodo. La tragedia negata degli italiani d'Istria,
 Dalmazia e Venezia Giulia
AutorePetacco Arrigo
Prezzo€ 10,00
Dati2000, 202 p., ill.
EditoreMondadori  (collana Oscar storia)





martedì 13 gennaio 2015

Sabato 17 gennaio 2015, ore 15 - Difendere la famiglia per difendere la Comunità - Palazzo Regione Lombardia


Difendere la Famiglia per difendere la Comunità

Incontro organizzato dalla Regione Lombardia
in collaborazione con
Alleanza Cattolica, Fondazione Tempi, Obiettivo Chaire, Nonni 2.0

Sabato 17 gennaio 2015, ore 15:00

Palazzo Regione Lombardia
Auditorium Testori
Piazza Città di Lombardia 1
Milano

PROGRAMMA:

SALUTI INIZIALI
Cristina Cappellini Assessore alle Culture, Identità e Autonomie
INTRODUCE
Massimo Introvigne Presidente Comitato “Sì alla Famiglia”
MODERA
Luigi Amicone Direttore del Settimanale “Tempi”
INTERVERRANNO
Costanza Miriano Giornalista
Mario Adinolfi Direttore del quotidiano La Croce
Padre Maurizio Botta Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri
Marco Scicchitano Ricercatore clinico ITCI, Coordinatore Progetto Pioneer

CONCLUSIONI
Massimiliano Romeo Primo firmatario mozione giornata della famiglia
Roberto Maroni Presidente della Regione Lombardia


Segreteria Alleanza Cattolica Milano
Via Lecce 8
20136 Milano


Il Comitato Verità e Vita è una Associazione aconfessionale e apartitica. Inizia la sua attività il 28 febbraio 2004 - a seguito dell’approvazione della legge 40/2004 Sulla fecondazione extracorporea -  presenta il Manifesto-Appello “Una legge gravemente ingiusta: la verità sulla fecondazione artificiale ‘in vitro’ ”. Pubblica nel gennaio 2010 il Manifesto Appello “Contro la legge sul testamento biologico. Contro ogni eutanasia.” 
Sede legale: Mura di Porta Massimo D'Azeglio, 4; 40136 Bologna (BO)

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