sabato 23 novembre 2013

FILIPPINE E MILANO - VITTIME DEL TIFONE HAYAN DELL'11 NOVEMBRE 2013 - COME AIUTARE A MILANO IL POPOLO FILIPPINO

Una cara amica filippina di Renato , Lorna,  ci ha comunicato l'indirizzo a cui tutti gli amici di Renato Bordonali e tutte le persone di buona volontà possono rivolgersi per consegnare gli aiuti per la popolazione delle Filippine.


Lorna ci comunica che c'è una grande necessità di coperte, lenzuola, asciugamani, vestiti e cibo in scatola per tanta gente che è riuscita a salvare la vita ma non la propria casa e quindi ha perso tutto e ha bisogno di tutto.

Gli aiuti possono essere consegnati nelle giornate di sabato e domenica a:

Jesus is Lord Church (Chiesa Evangelica delle Filippine) Via Bisceglie 91/5. Il Pastore si chiama Joe Rivera.

Aiutiamo tutti Lorna ad aiutare il suo caro popolo.




venerdì 1 novembre 2013

Campo X - Il Campo dell'onore - Milano, 1° novembre 2013, Santa Messa per i caduti della R.S.I. - Guerra civile italiana 1943-1945


L'U.N.C.R.S.I.  di Milano organizza, per venerdì 1° novembre 2013, la tradizionale cerimonia di suffragio per i caduti della R.S.I. sepolti al "Campo dell'Onore" a Musocco. Il raduno dei partecipanti è fissato alle ore 10,00 nel piazzale all'ingresso del Cimitero Maggiore - lato destro; seguirà un corteo e la successiva Santa Messa alle 10,30.



Campo X, il Campo dell'Onore



Nel Campo X riposano i caduti di varie armi della R.S.I. Sono sepolti qui anche molti civili, morti per un semplice motivo: stare dalla "parte sbagliata" in quel momento storico della nostra nazione. Sono quasi mille i morti del Campo dell'Onore, uomini e donne, giovani e anziani tutti colpevoli di Fedeltà.
Tra i molti, tutti meritevoli delle nostre preghiere di suffragio, ricordiamo i quaranta caduti della X MAS, l'Ausiliaria Sommariva, l'ausiliaria Liana Malavenda, Carlo Barzaghi, la foto del quale compare sulla copertina del libro "Il sangue dei vinti" di Giampaolo Pansa. E ancora ricordiamo, fra i tanti, Visconti, asso dell'aviazione, Carlo Borsani, cieco di guerra, il bersagliere Ruocco. Meditando sulle innumerevoli croci di questo Campo non si può fare a meno di pensare che i vincitori scrivono la storia e posano le lapidi (e questo vale per tutte le guerre).
Infatti, girovagando per le strade di Milano, non ci è mai capitato di vedere una sola lapide in memoria di uno di questi caduti, morti  per la Patria. Un motivo in più per riflettere sulla situazione politica e storica della nostra nazione che non è mai stata capace di vera pacificazione (come avvenuto invece in Spagna, dove i caduti della guerra civile spagnola riposano tutti  insieme sotto una grande Croce).  E' nostra convinzione che fino a quando tutti i caduti della nostra guerra civile (1943-45) non avranno lo stesso rispetto e le stesse preghiere,  non ci sarà rinascita alcuna per la nostra amata Italia. Ricordiamo le parole di Giovanni Paolo II: "Non c'è pace senza giustizia, non c'è giustizia senza perdono".


Il sangue dei vinti di Giampaolo Pansa 
Quello che accadde in Italia dopo il 25 aprile


Campo militare dell'Onore

In questo Campo militare riposano
quasi mille fra uomini e donne, 
militari e civili, semplici soldati
e alti funzionari, eroi di guerra
e comuni cittadini:
quasi tutti assassinati nel 1945,
dopo la fine delle ostilità,
per il solo fatto di avere difeso
l'Onore d'Italia aderendo
alla Repubblica Sociale Italiana.

Riflessione e silenzio si addicono
al riposo di questi martiri
che sacrificarono la vita per la Patria

                                                   I volontari
                                                     di Campo 10




Soldato ignoto
Mamma, che il mio nome cerchi invano
fra le croci silenti in duol profondo
e rechi i fiori con tremante mano,
io ti vedo, ti sento, ti rispondo.
La tomba non conosce il nome mio,
ma lo conosce e benedice Iddio

Gamba Bruno - 11-4-1944



Ufficio dei defunti
Orazione
O Dio, il cui unico Figlio nel mistero della Pasqua è passato da questo mondo alla gloria del tuo regno, concedi ai nostri fratelli defunti del Campo X, il Campo dell'Onore, di condividere il suo trionfo sulla morte e di contemplare in eterno te, Padre, che li hai creati e redenti. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, che vive e regna con Te nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen

LINK

Associazione Memento
L'ultima Crociata
Associazioni R.S.I.

martedì 22 ottobre 2013

Fabio de Fina (1949 - 2013) Fondatore di EFFEDIEFFE Edizioni

Pubblichiamo questo post in memoria di Fabio de Fina, amico e collega editore  di Renato Bordonali. I libri di  EFFEDIEFFE sono stati  sempre presenti negli scaffali della libreria  di Renato "l'Isola del Sole" a Milano ed erano fra i libri più richiesti da amici e clienti. 
Riposi in pace.

Fabio de Fina
(Milano, 21 febbraio 1949 - Proceno, 13 febbraio 2013)
Fondatore di EFFEDIEFFE edizioni

Fabio de Fina (1949-2013), ha svolto l’attività professionale nel campo della consulenza/formazione (manageriale, commerciale, organizzativa) e della ricerca, selezione e valutazione del personale, dall’inizio degli anni ‘80 fino al 1994 presso una primaria società di consulenza aziendale, dal 1994 in proprio. Vanta incontestabili “primogeniture” in Italia nell’ideazione di contenuti nei settori bancario, finanziario ed assicurativo.Ha lavorato per le principali banche, società finanziarie e compagnie di assicurazioni, per importanti enti pubblici e per società di servizi e di grande distribuzione.

Dalla fine degli anni sessanta (per la precisione dall’ottobre 1968) ha animato la “battaglia delle idee” per l’affermazione della cultura cattolica e di una società informata dai princìpi del cattolicesimo, organizzando convegni, conferenze, presentazioni di libri, non trascurando la diffusione di centinaia di migliaia di testi che, anche se si tratta di una goccia nel mare dell’aggressione al cattolicesimo, forse hanno concorso a frenare, di qualche centimetro, la scristianizzazione e quindi la desertificazione e la disumanizzazione della società; in quegli anni soprattutto in modo dilettantesco, non professionale, negli spazi di tempo sottratti all’attività lavorativa.

Ma nel 1991 fonda la EFFEDIEFFE edizioni con cui inizia concretamente la sua attività di editore cattolico pubblicando opere fondamentali di autori storici di livello mondiale del calibro di Dumont, Pernoud, Secher i cui testi – volutamente ignorati dalla cultura dominante, laica ed anticattolica – non erano mai stati pubblicati in Italia prima di allora. La sua attività editoriale continuerà ininterrottamente per 22 anni dando alla luce decine di opere fondamentali, sia storiche che a carattere religioso o di attualità grazie al sodalizio con il giornalista Maurizio Blondet.

Nel 2001 aprirà la libreria Ritorno al reale (che oggi ha sede nel viterbese) e nel 2002, insieme agli amici Siro Mazza e Piero Vassallo e con la collaborazione di Maurizio Blondet, pubblicherà la rivista trimestrale Certamen che per EFFEDIEFFE uscirà in 4 numeri, rivista che si tramuterà nel 2003 nel sito online www.effedieffe.com , diretto poi dallo stesso Blondet che grazie al suo straordinario talento di giornalista da 10 anni sta avendo un rilevante successo. Ultima realizzazione, nel giugno 2006, la libreria on-line EFFEDIEFFEshop, un negozio virtuale che in questi anni ha venduto migliaia di sani testi controcorrente, occultati dalla grande distribuzione.

Fino all’ultimo porterà avanti la sua vocazione di editore cattolico (eredità  ora raccolta, anche se indegnamente, dal suo primo collaboratore).

Il 13 febbraio 2013 si è spento a causa di un tumore, in grazia di Dio, dopo 3 anni di sofferenze.

lunedì 21 ottobre 2013

Comunicato stampa emesso dai Giuristi per la Vita in relazione alla richiesta presentata al Presidente della Corte Costituzionale di nominare un curatore speciale per nove embrioni congelati i cui genitori rivendicano il diritto di destinarli alla ricerca scientifica.

Riceviamo il seguente comunicato dal comitato Verità e Vita:

LINK:Comitato Verità e Vita


LINK: Giuristi per la Vita


COMUNICATO STAMPA 11-2013 dei Giuristi per la Vita
Il 4 ottobre 2013, il Presidente dei Giuristi per la Vita, avv. Gianfranco Amato, ha presentato al Presidente della Corte Costituzionale un’istanza con cui chiede la nomina di un curatore speciale per la difesa di nove embrioni, attualmente congelati e custoditi presso un centro per la fertilità di Firenze.
Gli embrioni sono stati prodotti con la fecondazione in vitro insieme ad un decimo, già morto, approfittando dell'eliminazione del divieto di produrre più di tre embrioni per ogni ciclo, da una coppia della quale un componente è affetto da patologia genetica; cinque di essi sono risultati affetti da quella patologia, mentre la condizione degli altri quattro è rimasta ignota. La coppia ha chiesto al Tribunale di Firenze di sancire il diritto della donna a rifiutare l'impianto di quei nove embrioni e di autorizzarla a produrre altri embrioni; inoltre ha chiesto di affermare il diritto dei genitori a destinare i nove embrioni alla ricerca scientifica indirizzata alla cura della patologia genetica da cui sono affetti.
Il Tribunale di Firenze, nel sollevare la questione di costituzionalità, sostiene che la legge 40 del 2004 sulla fecondazione artificiale è illegittima perché non permette alla coppia di revocare il consenso al trattamento dopo che il concepimento è avvenuto e non permette di destinare gli embrioni non utilizzati alla ricerca scientifica.
L'ordinanza del Giudice di Firenze mira a “chiudere il cerchio” aperto da quelle emesse da altri giudici civili: ottenuta l'autorizzazione a creare più di tre embrioni per ogni ciclo, se ne producono nel numero più alto possibile, si sottopongono alla diagnosi genetica preimpianto, si selezionano e di essi si fa quello che più interessa: si possono utilizzare per instaurare una gravidanza (altri giudici cercano, nel frattempo, di abbattere il divieto di fecondazione eterologa), ma anche per la “ricerca scientifica”, espressione niente affatto specificata ma che contempla con assoluta certezza il risultato finale della morte dell'embrione, congelato, sezionato, “dissolto”, ma anche sottoposto alle sperimentazioni più varie (possiamo dimenticare che, in altri paesi, alcuni "ricercatori" sono giunti ad impiantare embrioni umani nell'utero di scimmie?); utilizzati gli embrioni creati in un ciclo, se ne potranno produrre altri – perché si sa, la ricerca scientifica cerca sempre nuovo “materiale”.
Con l'istanza al Presidente della Corte Costituzionale, i Giuristi per la Vita vogliono rilanciare concretamente due affermazioni, vere e necessarie.
1) Gli embrioni umani non sono “materiale” e non sono nemmeno “cose” di proprietà dei genitori che li hanno prodotti: sono esseri umani vivi, cui deve essere riconosciuta la dignità che spetta a tutti gli uomini. Questa dignità non viene meno se l'uomo è malato o debole; anzi: la civiltà di una nazione si misura proprio dalla sua capacità di tutelare e difendere i deboli dalle aggressioni da parte dei più forti.
2) Un processo non è giusto se non garantisce un effettivo contraddittorio tra tutti gli interessati: lo dice solennemente l'art. 111 della Costituzione. Tutte le cause civili promosse per far cadere i fragili paletti della legge 40 sono controversie fittizie, nelle
quali i promotori - le coppie che si sottopongono alla fecondazione artificiale - sono d’accordo con i convenuti - le cliniche di fertilità: gli operatori, infatti, vogliono riprendere in pieno le pratiche che già prima della legge svolgevano e non hanno mai spento i frigoriferi per gli embrioni, ben consapevoli della concorrenza internazionale e della lucrosità di questa attività (ora, per di più pagata in parte dallo Stato).
Ma queste pratiche hanno delle vittime: gli embrioni; essi, che già hanno visto violato il proprio diritto ad essere generati naturalmente, devono avere, almeno, una chance di nascere, con il trasferimento nel corpo della donna. Certamente gli embrioni hanno diritto a non essere uccisi, a non essere sottoposti a sperimentazione, a non essere dissezionati e dissolti!
Solo un curatore speciale – una figura creata per tutelare i diritti dei minori quando la volontà dei genitori entra in conflitto con i loro interessi – può contribuire a difenderli, intervenendo nel giudizio e rappresentando ai giudici il loro punto di vista sulle domande presentate.
I Giuristi per la Vita si sono rivolti al Presidente della Corte Costituzionale con fiducia: per la prima volta, la Corte Costituzionale può concretamente realizzare quella tutela dei diritti fondamentali dell’embrione che, in numerose pronunce, quell’alto consesso ha solennemente proclamato; lo può fare perché la legge 40 riconosce gli embrioni “soggetti di diritto” (che, quindi, possono intervenire in una controversia) e perché i nove embrioni sono lì, davanti a tutti, vivi e in attesa che gli adulti decidano della loro sorte.
Inoltre la Corte Costituzionale può ricordare ai giudici che le cause non servono a scardinare le leggi dello Stato, ma a risolvere controversie, e che, di fronte a evidenti tentativi di strumentalizzazione della funzione giudiziaria, occorre avere riguardo alla tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti, soprattutto quelli più deboli.
IL PRESIDENTE


Avv. Gianfranco Amato


lunedì 14 ottobre 2013

Milano, lunedì 14 0ttobre ore 21,00 Spazio Oberdan, Sala Alda Merini, Viale Vittorio Veneto, 2 Milano - INTELLIGENZE SCOMODE del NOVECENTO - OMAGGIO A GABRIELE D'ANNUNZIO


Intelligenze scomode del Novecento 
 CICLO DI INCONTRI

 Ottobre - Novembre 2013
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto 2, Milano

Il ciclo di incontri è promosso dalla Provincia di Milano / Settore Cultura e Beni Culturali, in collaborazione con ARES/ASSOCIAZIONE RICERCHE E STUDI

Primo incontro:

OMAGGIO A GABRIELE D'ANNUNZIO


Introducono:
Novo Umberto Maerna
Vice Presidente e Assessore alla Cultura
della Provincia di Milano
Luca Gallesi
curatore dell'iniziativa
Renato Besana
giornalista e scrittore

A seguire proiezione del documentario
Gabriele D'Annunzio
Progetto di Giano Accame, regia di Sergio Tou
Produttore Rai Educational 2000
Il filmato prende le mosse dalla denuncia di D’Annunzio della speculazione edilizia ne “Le vergini delle rocce” e la sua successiva proclamazione della prima costituzione a sfondo sociale: la “Carta del Carnaro” di Fiume.




Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Prossimi incontri:


Martedì 5 novembre, alle 18.00 alle 20.00: “Filippo Tommaso Marinetti
Nel video, Pablo Echaurren racconta come il poeta e drammaturgo italiano sia diventato un punto di riferimento per il Movimento del ’77.
Relatori: Cesare Cavalleri con Luca Gallesi


Lunedì 2 dicembre dalle 18.00 alle 20.00: “Mario Sironi”. 
Nel video, Duccio Trombadori commenta l’opera del “più grande dei pittori murali del Novecento”.    

Relatori: Elena Pontiggia con Luca Gallesi.


La rassegna cinematografica “Omaggio a Gabriele D’Annunzio”  si terrà allo Spazio Oberdan il 26, 27 e 30 ottobre in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana.

Informazioni al pubblico:

- Provincia di Milano/Settore Cultura e Beni culturali: tel. 02 7740.6302

    www.provincia.milano.it/cultura
-  Associazione Ares, tel. 02 29514202; www.ares.mi.it

lunedì 22 luglio 2013

Papa Francesco al Santuario di Aparecida - La teologia della liberazione in Brasile.



Nostra Signora Aparecida di San Paolo del Brasile

Papa Francesco è in viaggio verso il Brasile. L'arrivo è previsto per le 16 del pomeriggio ora locale. Accompagniamo Papa Francesco con le nostre preghiere.

Abbiamo ricevuto un interessante articolo del giornalista e scrittore cattolico Antonio Socci  riguardante il viaggio di Papa Francesco. A nostro avviso è molto illuminante e lo proponiamo ai nostri amici:


Posted: 21 Jul 2013 01:19 AM PDT
Sulla copertina di “Time”, uscita mentre il Santo Padre è in viaggio per il Brasile, c’è una sua foto con questo titolo: “The People’s Pope”. Cioè il Papa della gente o meglio “il Papa del popolo”.
Si può dire in effetti che Francesco incarna, nel suo esempio, nel suo insegnamento, nella sua storia e nella sua figura di pastore quella “vera teologia della liberazione” che per anni Joseph Ratzinger e Giovanni Paolo II hanno annunciato.
Mentre mostravano gli errori della “teologia della liberazione” che si era diffusa negli anni Settanta in Sudamerica, quella di teologi come Gustavo Gutierrez, Camillo Torres, i fratelli Leonardo e Clodoveo Boff, poi Jon Sobrino e altri, che s’illudevano di realizzare il Vangelo abbracciando le analisi marxiste, la lotta di classe e la rivoluzione. Un errore drammatico.

LA SVOLTA DI BOFF

Di recente proprio uno di loro, Clodoveo Boff, è intervenuto per dare ragione alla Chiesa di Ratzinger, di Giovanni Paolo II e quindi – lo vedremo – di Bergoglio.
L’11 marzo ha rilasciato un’intervista, al giornale brasiliano “Folha de S. Paulo”, annunciata con questo titolo: “Irmão de Leonardo Boff defende Bento 16 e critica Teologia da Libertação”.
Clodoveo Boff, facendo riferimento a quanto scrisse l’allora cardinale Ratzinger, dice: “egli ha difeso il progetto essenziale della teologia della liberazione: l’impegno per i poveri a causa della fede. Allo stesso tempo, ha criticato l’influenza marxista. La Chiesa non può avviare negoziati per quanto riguarda l’essenza della fede: non è come la società civile dove la gente può dire quello che vuole. Siamo legati ad una fede e se qualcuno professa una fede diversa si autoesclude dalla Chiesa. Fin dall’inizio ha avuto chiara l’importanza di mettere Cristo come il fondamento di tutta la teologia”.
Invece “nel discorso egemonico della teologia della liberazione”, riconosce Clodoveo Boff, “ho avvertito che la fede in Cristo appariva solo in background. Il ‘cristianesimo anonimo’ di Karl Rahner era una grande scusa per trascurare Cristo, la preghiera, i sacramenti e la missione, concentrandosi sulla trasformazione delle strutture sociali”.
Il teologo ha concluso con un ricordo personale molto significativo: “Negli anni ’70 il card. Eugenio Sales mi ha ritirato la certificazione per l’insegnamento della teologia presso l’Università Cattolica di Rio. Sales mi ha affabilmente spiegato: ‘Clodoveo, penso che ti sbagli. Fare del bene non basta per essere cristiani, l’essenziale è confessare la fede’. Aveva ragione, infatti la Chiesa è diventata irrilevante. E non solo essa, ma Cristo stesso”.
Se dunque “quella” teologia della liberazione è naufragata, insieme ai sistemi marxisti, è cresciuta  la “vera” teologia della liberazione. Proprio Ratzinger ne è stato un forte promotore e Bergoglio ne è il frutto maturo.
E qui si scopre di nuovo il filo rosso che lega i due uomini di Dio. E’ noto infatti che Bergoglio fu in America Latina uno dei più accorati sostenitori di questa via indicata dalla Chiesa, cioè l’abbraccio dei poveri, sia nella vita materiale che in quella spirituale, la denuncia delle ingiustizie profonde che opprimevano tanti popoli, ma con l’annuncio del Vangelo e non dell’ideologia marxista.
Quel legame porta fino al Conclave del marzo scorso. E’ proprio il viaggio di papa Francesco in Brasile, per la Giornata mondiale della gioventù, che permette di scoprirlo. Lo ha fatto notare Lucio Brunelli con un articolo sul sito “Terre d’America” di Alver Metalli.

TUTTO COMINCIA CON MARIA

Brunelli, sottolineando “l’insolito destino” che “continua a legare il papa regnante e il papa emerito” – oltre all’affetto e alla stima personale – indica un luogo significativo: il santuario mariano di Aparecida, che è il cuore cristiano del Brasile.
E’ lì, ai piedi della Madonna, che papa Francesco andrà a pregare il 24 luglio prima di recarsi all’appuntamento con due milioni di giovani. E proprio in quel santuario si era recato Benedetto XVI il 13 maggio 2007, attorniato da una folla immensa. Perché ad Aparecida era in corso la quinta conferenza generale dell’episcopato dell’America Latina e dei Caraibi.
“Fu quell’assemblea” spiega Brunelli “a consacrare la figura dell’arcivescovo di Buenos Aires, Bergoglio, come leader continentale della Chiesa latinoamericana. La sua reputazione di uomo di Dio era già nota. La sua condotta di vita, lo spazio che riservava alla preghiera, il rifiuto del lusso e l’attenzione evangelica ai poveri, erano tratti ben conosciuti da molti suoi confratelli. Non a caso molti di loro lo avevano già votato nel conclave del 2005. Ma ad Aparecida i vescovi latinoamericani (e non solo loro) scoprirono anche le capacità di ‘governo’ di Bergoglio”.
Egli infatti era stato eletto alla presidenza della commissione che doveva scrivere il documento finale, un compito delicato perché doveva indicare la strada per una Chiesa complessa, nel continente più cattolico del mondo e proprio mentre erano in corso tumultuosi cambiamenti (il baratro del default argentino, l’impetuosa crescita economica brasiliana).
Bergoglio riuscì a far esprimere in armonia tutte le diverse sensibilità e – dice Brunelli – “valorizzò insieme la devozione popolare e le istanze più autentiche della teologia della liberazione, depurata dalla crosta ideologica degli anni 70”.
Nell’omelia che pronunciò lì ad Aparecida il 16 maggio 2007, dopo la partenza di papa Benedetto, si vede davvero in anticipo  – sottolinea Brunelli – tutto papa Francesco:  “Lo Spirito proietta la Chiesa verso le periferie, non solo le periferie geografiche del mondo conosciuto della cultura, ma le periferie esistenziali. Lo Spirito ci guida, ci conduce sulla strada verso ogni periferia umana: quella della non conoscenza di Dio … dell’ingiustizia, del dolore, della solitudine, della mancanza di senso… ”.
In una successiva intervista a “30 Giorni” ringraziò esaltò papa Benedetto per aver voluto valorizzare il contributo di tutti. Poi concluse: “Il documento di Aparecida non si esaurisce in se stesso, non chiude, non è l’ultimo passo, perché l’apertura finale è sulla missione. L’annuncio e la testimonianza dei discepoli. Per rimanere fedeli bisogna uscire. Rimanendo fedeli si esce. Questo dice in fondo Aparecida ”.
Brunelli osserva: “Non è azzardato affermare che proprio ad Aparecida si nasconda parte del segreto dell’elezione di Bergoglio al soglio pontificio. Furono alcuni cardinali brasiliani, a partire dal suo amico Claudio Hummes, arcivescovo emerito di San Paolo, i primi a promuovere la sua candidatura durante l’ultimo conclave. Molti forse ricordano la foto di Francesco, dopo l’elezione, su un mini bus insieme ad altri allegri porporati. Seduto accanto a lui c’era il cardinale di Aparecida, Raymundo Damasceno Assis. ‘Nel momento in cui scattarono quella foto – ci ha confidato – ricordavamo con il nuovo papa il clima fraterno vissuto durante l’assemblea dei vescovi del continente, e lo stavo giusto invitando a tornare ad Aparecida, in occasione della Giornata mondiale della gioventù’ ”.
Il nuovo papa disse subito sì: voleva tornare lì da Maria, colei da cui tutto comincia.

PAROLA DI NEMICO

Proprio il nemico giurato di Bergoglio, l’intellettuale argentino Horacio Verbitsky, quello che ha definito il nuovo papa “una disgrazia, per l’Argentina e per il Sudamerica”, fa capire che Francesco, atteso in Brasile da un mare di persone, sarà un vero segno di rinascita cristiana.
Infatti ha irosamente dichiarato al “Fatto quotidiano” che “il suo populismo di destra è l’unico che può competere con il populismo di sinistra. Immagino che il suo ruolo nei confronti del nostro continente sarà simile a quello di Wojtyla verso il blocco sovietico del suo tempo, sebbene ci siano differenze fra le due epoche e i due uomini. Bergoglio combina il tocco populista di Giovanni Paolo II con la sottigliezza intellettuale di Ratzinger. Ed è più politico di entrambi”.
Significa che è e sarà un grande Papa. Né di destra né di sinistra: di Cristo.

Antonio Socci

21 luglio 2013

LINK:

Leonardo Boff - Wikipedia
Teologia della liberazione - Wikipedia
Nostra Signora di Aparecida in Brasile


Santuario di Nostra Signora di Aparecida - San Paolo del Brasile



venerdì 5 luglio 2013

PIO II NELL'EPISTOLOGRAFIA DEL RINASCIMENTO - PIENZA - CHIANCIANO TERME 18-20 LUGLIO 2013

Locandina del convegno

ISTITUTO STUDI UMANISTICI 
F. PETRARCA
(Membro della Féderation Internazionale des Sociétés et Instituts 
pour l'Etude de la Renaissance)
Via Gasparo da Salò, 7 - 20124 Milano - Tel. e Fax: ++39-026709044
http://www.lrst.net/   istpetrarca@iol.it


PIO II
NELL'EPISTOLOGRAFIA
 DEL RINASCIMENTO

Pienza - Chianciano Terme
18 - 20 luglio 2013 

COMITATO PROMOTORE
Luisa Rotondi Secchi Tarugi
Presidente Istituto F. Petrarca
Franco Buzzi
Jean Louis Charlet
Alessandro Ghisalberti
Manfred Lentzen
Luciano Patetta
Stefano Pittaluga
François Roudaut
Piotr Salwa
Lionello Sozzi
Gilbert Tournoy
Hermann Walter

ENTI PROMOTORI E PATROCINANTI

Unesco

Ministero per i Beni
e le Attività Culturali

Amministrazione Provinciale 
di Siena

Comune
di Chianciano Terme

Terme di Chianciano

Comune di Pienza

SEGRETERIA DEL CONVEGNO DAL 13/07/2013
Montefollonico, via Landucci 53
Tel. ++39-0577669540 - Cell. 3297636582


PROGRAMMA

GIOVEDI’ 18 LUGLIO 
PIENZA- SALA DELL'EX CONSERVATORIO 


Ore 9,00
Inaugurazione del Convegno
Saluto del Vescovo di Montepulciano, Pienza e Chiusi, del Sindaco di Pienza e della Presidente dell’Istituto Francesco Petrarca

S.STOLF, Univ. di Grénoble: Il letterato e la corte nelle lettere di Enea Silvio Piccolomini
A. DI FRANCESCO, Univ. degli Studi di Napoli - L'Orientale: Pio II nell'epistolografia ungherese del Rinascimento
K. PAJORIN, Istituto di Studi Letterari dell'Accademia delle Scienze Ungherese, Budapest: Ladislao Postumo mella corrispondenza di Enea Silvio Piccolomini
B. BALDI,Univ.degli Studi di Milano: La scoperta dell'Europa centro orientale nella corrispondenza di Enea Silvio Piccolomini con Dyonisius de Széch
M. LENART, Univ. di Opole: Gli scritti di Enea Silvio Piccolomini conservati a Breslavia
M. LENTZEN, Univ. di Muenster: Enea Silvio Piccolomini e la tradizione delle Laudes urbium. La descrizione di Genova, Vienna e Basilea nel suo epistolario
S. PITTALUGA, Univ. di Genova: Le lettere d'amore di Eurialo a Lucrezia
N. AGAPIOU, CESE, Bruxelles: La corrispondenza di Ludovico Gonzaga e di Antonio Donato di Meo e il baldacchino di Pio II
M. LAFFRANCHI, Univ. Catt. di Milano: Il congresso di Mantova e i rapporti con l'Islam: Piccolomini e Cusano

Ore 13,00: Buffet offerto dall'Amministrazione Comunale di Pienza

Ore 15,45

F. CAIRNS, Florida State University : La corrispondenza fra Enea Silvio Piccolomini e Adam de Moleyns
J.L.CHARLET, Univ. di Aix en Provence: Tipologia della corrispondenza di un contemporaneo di Pio II: Niccolò Perotti
J. BENAVENT, Univ. di Valencia: Carteggi tra allievi e maestri universitari nel Rinascimento
B. MESDIJAN, Univ. di Aix en Provence: Modelli di corrispondenze famigliari e professionali nell'epoca umanistica
C. MARSICO, Univ. di Firenze: Il De conficiendis epistulis attribuito a Lorenzo Valla. Prime osservazioni
C. FOSSATI, Univ. di Genova: Tito Livio Fruvolisi e i suoi amici
A. GRISAFI, Univ.di Palermo: La lettera" Ai re e ai Principi" di ColuccioSalutati
I. PIERINI, Univ. di Firenze: Il carteggio privato di Carlo Marsuppini
M. MENNA, Univ. G. D'Annunzio - Chieti: Per un'edizione dell'epistolario di Beroaldo ilVecchio
Ore 20,00: Rientro a Chianciano Terme




VENERDI’ 19 LUGLIO
CHIANCIANO TERME - SALA FELLINI - PARCO ACQUASANTA

Ore 9,00
Saluto del Sindaco di Chianciano Terme e del Presidente delle Terme

F. FORNER,Univ. di Verona: Enea Silvio Piccolomini e le epistole del cardinalato. Alcune considerazioni
A. MARANINI, Univ. di Bologna: Corrispondenze litigiose nella "Repubblica delle lettere": Poliziano, Merula e le scoperte di Bobbio
G. MASI, Univ. di Firenze: Il Crisostomo negli epistolari del '400
C. BEVEGNI, Univ. di Genova: Due traduzioni principi di Plutarco: le lettere di dedica di Angelo Poliziano e Teodoro Gaza
F. BUZZI, Prefetto dell Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana: Lettere di Martin Luther alla moglie Katharina
A.TARABOCHIA. Univ. Catt. di Milano: Un ideale di vita per Lorenzo de' Medici
L. PATETTA, Politecnico di Milano: Missive sforzesche e lettere degli ingegneri ducali di Milano
S. TAGLIALAGAMBA, Istituto di Studi sul Rinascimento-Firenze: Il carteggio "indiretto" di Leonardo da Vinci
M. VERSIERO, Univ. di Napoli - L'Orientale: Dalla scuola del Poliziano al Gonfalonierato del Soderini: Agostino Vespucci e il Cicerone di Heidelberg tra Leonardo e Machiavelli

Ore 12,45: Rientro all'Hotel Cristallo

Ore 16,00

A. PICCARDI, Univ. di Stettino: Le lettere di Leon Battista Alberti
E. TORTELLI, Univ.di Firenze: La consolazione delle lettere: un'inedita epistola di Giovanni Nesi a Braccio Martelli
M.E.SEVERINI, Univ. di Firenze: "Tu che hai lecto et composto tante historie e veduto tanto del mondo". Il carteggio Machiavelli- Guicciardini
G.GIRONDI, Politecnico di Milano - G.SCANDOLA,Mantova: Vita privata e relazioni artistiche nel carteggio di Giovanni Gonzaga
E. JANULARDO, Seconda Università di Napoli: Percezioni di Napoli: un'epistola di Bernardo Tasso tra lettere e arti.
F. MEIER, Univ. di Gottinga: " Non mostrate le lectere". Appunti sui modi e sulle forme e funzioni dell'epistolografia di Michelangelo
M. MARTELLINI, Univ. di Macerata : Bernardino Pino da Cagli epistolografo: teoria e prassi
T. PATETTA, Politecnico di Milano: Pietro Aretino testimone di un'arte nuova
M. DAMIANI, Univ. Jurai Dobrila di Pola: I Sommi Pontefici:destinatari e protagonisti essenziali nelle Lettere del "flagello dei Principi"

Ore 19,30: Rientro all'Hotel Cristallo




SABATO 20 LUGLIO
PIENZA – SALA dell’EX CONSERVATORIO

Ore 9,00

P. SALWA, Direttore Accademia Polacca di Roma: Le lettere di valorose donne di Ortensio Lando e la letteratura cinquecentesca femminile
Y. BELLENGER, Univ. di Reims: Sul carteggio di Etienne Pasquier: lettura di qualche lettera (1529-1615)
G. TOURNOY, Univ.di Lovanio: Il carteggio di Juan Louis Vives
A. ALONSO, Univ. di Madrid: Le prime epistole in versi della letteratura spagnola
G. CHIAPPINI, Univ. di Firenze:Le lettere missionarie di S.Teresa d'Avila
M.J.BERTOMEU, Univ. di Valencia: Il carteggio di Niccolò Sacco con Antoine Perrenot de Granvelle: le lettere del processo del 1555.
I. ZINGUER, Univ. di Haifa: Scrivere o dettare, un genere epistolare in Montaigne
F. ROUDAUT, Univ. di Montpellier : La lettera di Gargantua a Pantagruel
E. WOLFF, Univ. Paris Ovest Nanterre La Defense: La lettera dedicatoria in Erasmo:l'esempio della lettera al Duca di Cléves all'inizio degli Apophthegmata

Ore 13,00: Buffet offerto dall’Amministrazione Comunale di Pienza

Ore 15,30
B.LAVILLATTE, Univ. di Tours: Una corrispondenza per comprendere: l'imbarazzo religioso di Cornelio Agrippa di Nettesheim
A.M.PULIAFITO, Univ. di Basilea: Due dediche, un prologo, una traduzione: il volgarizzamento della Summa de philosophia naturali di Alfonso de Fuentes
J.C.TERNAUX, Univ. di Avignone: Le Epistulae di Jean Second
S. FABRIZIO COSTA, Univ. di Caen: Manuali di epistolografia al margine: intorno alla produzione di un'officina veneziana della prima metà del '500
J. PIETRZAK THEBAULT, Univ. Card. Stefan Wyszynski di Varsavia: Lettere scritte una volta, mille volte lette. La fortuna degli epistolari nell'Italia del '500
G. ROSSI, Univ. di Verona: Enea Silvio e la polemica umanistica contro la scienza del diritto
R. OSCULATI, Univ. di Catania: Lettere di Gesuiti dall'India (1542-1557)
F. NATTA, Univ. di Genova: Epistolografia e teatro. Nuove considerazioni sulla scena
C. PICCHI, Milano: Gesualdo da Venosa nelle lettere di Alfonso Fontanelli e Alfonso II d'Este

Ore 19,00: Conclusione del convegno
Ore 20,00: Cocktail offerto dall’Amministrazione Comunale di Pienza
Ore 21,00: Concerto in Cattedrale del complesso vocale Vox Cordis di Arezzo diretto dal Maestro Lorenzo Donati (programma a parte)
Ore 22,30: Rientro a Chianciano Terme e cena all'Hotel Cristallo



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Il Convegno



martedì 25 giugno 2013

Il bambino e gli intolleranti ignoranti di Bologna- Da Comitato Verità e Vita

Riceviamo da comitato Verità e vita:

Notizie PRO-LIFE] IL BAMBINO E GLI INTOLLERANTI IGNORANTI

Come commentare l'iniziativa provocatoria avvenuta a Bologna nella quale manifesti per l'applicazione della legge 194 sull'aborto e contro l'obiezione di coscienza nei consultori e ospedali pubblici sono stati affissi nella notte sulla sede del Movimento per la vita bolognese, l’ospedale Maggiore e il Consultorio di via Saragozza?
Leggiamo la rivendicazione: "La sede del Movimento per la vita bolognese, l’ospedale Maggiore e il Consultorio di via Saragozza, nella notte tra il 21 e il 22 giugno a Bologna, sono stati sanzionati da giovani donne impegnate a lottare per la piena applicazione della legge 194. Sulle pareti di queste strutture sono apparsi dei manifesti recanti l’immagine esplicativa  dell’embrione tanto caro ai pro-life e ai ginecologi obiettori, in nome del quale negano alle donne accesso alla pillola del giorno dopo e all’interruzione di gravidanza. Gli obiettori e i pro-life  dimenticano la centralità della decisione delle donne, che sono persone, cioè hanno ricordi e progetti futuri, relazioni e ruoli sociali, per attribuire dei finti diritti all’embrione, che ancora persona non è. L’embrione, eliminato durante le interruzioni di gravidanza ordinarie, ovvero quando non presenta nessuna delle peculiarità della donna, non può essere considerato  titolare di diritti. La legge 194 tutela le donne e non gli embrioni. E i medici del servizio pubblico non dovrebbero potersi appellare ad alcuna coscienza, dal momento che loro dovere è garantire il servizio. L’obiezione di coscienza alla legge 194 ha raggiunto nel nostro paese percentuali insopportabili. In molte regioni la via più facile per le donne abbienti è ricorrere alle cliniche private, purtroppo per le meno abbienti, spesso per le migranti, l’unica via praticabile è quella dell’aborto clandestino. Per questo motivo per noi è arrivato il momento di lottare contro chi ci vuole negare diritto alla salute e all’autodeterminazione. Pensiamo che l’interruzione volontaria di gravidanza sia un diritto di tutte le donne. Non c’è storia che tenga: obiettori di coscienza e cattolici pro life sono dei fanatici irresponsabili che vorrebbero riportare il paese indietro di 40 anni. Vogliamo che l’accesso all’ IVG sia garantito h 24 su tutta la nazione. Vogliamo il movimento per la vita fuori dai consultori e gli obiettori fuori dagli ospedali pubblici."

 Sgombriamo subito il campo dalla questione obiettori in aumento – servizio negato. La Relazione sull'attuazione della legge 194 in Emilia Romagna nel 2011, pubblicata nell'ottobre 2012, riferisce (a commento delle tabelle analitiche) che "nel 2011, come già nei due anni precedenti, si conferma un accorciamento del tempo di attesa tra il rilascio del certificato e l’interruzione di gravidanza, sia per gli interventi non urgenti che per gli interventi urgenti: nel primo caso il 14.9% degli interventi è stato effettuato entro una settimana (era 13.5% nel 2010 e 10.7% nel 2009), il 50.9% dopo un’attesa compresa tra gli 8 e i 14 giorni (stabile rispetto al 2010), il 24.9% tra i 15 e i 21 giorni (25.9% nel 2010) e il 9.3% oltre i 22 giorni (rispetto al 10.1% del 2010); nel secondo caso (IVG con certificazione urgente) l’85.6% degli interventi è stato eseguito entro i primi 7 giorni (erano 80.4% nel 2010 e 76.8% nel 2009), il 13.6% tra gli 8 e i 14 giorni e l’0.8% dei casi oltre le due settimane di attesa". Quanto alla possibilità per le donne straniere di ricorrere all'aborto volontario legale, la percentuale raggiunge ormai il 45% del totale; tra le donne straniere che hanno abortito legalmente in Emilia Romagna (provenienti da 110 diversi Paesi), il 10% non era residente nel nostro Paese. Gli aborti legali sono eseguiti in tutte le AUSL della Regione, ovviamente gratuitamente.

Quindi: ignoranza completa sulla situazione effettiva della Regione: gli obiettori non impediscono affatto un (purtroppo sempre più efficiente) servizio di aborto e nemmeno l'operatività dei consultori pubblici (a proposito: le certificazioni rilasciate dai consultori pubblici sono il 64% dei casi, in costante aumento …)
Eppure: il Movimento per la Vita fuori dai consultori e gli obiettori fuori dagli ospedali pubblici! Perché? Gli audaci provocatori sostengono che "la legge 194 tutela le donne e non gli embrioni", ovviamente ignorando che l'articolo 1 della legge 194 usa esattamente quel verbo: "Lo Stato tutela la vita umana fin dal suo inizio"; chiedono, poi, che l'accesso all'IVG sia garantito 24 ore su 24 – evidentemente ignorando che, dopo il rilascio del certificato, è previsto un termine di sette giorni e, quindi, la legge 194, di cui rivendicano la "piena applicazione", non permette affatto di eseguire immediatamente l'intervento a semplice richiesta (una domanda: gli audaci provocatori pensano che troverebbero medici non obiettori disposti ad eseguire un aborto alle 3'30 di notte?).
Davvero notevole il concetto dell'arte medica di questi "sanzionatori": i medici non possono usare la coscienza, "il loro dovere è garantire il servizio" (se la pena di morte diventasse legale, il dovere dei medici sarebbe quello di "garantire il servizio"?).

Insomma: i prolife e gli obiettori saranno forse dei "fanatici", ma almeno, oltre alla coscienza, usano il cervello …

Un merito a questi provocatori bisogna però riconoscerlo: essi hanno affisso cartelli con l'immagine di un embrione e si sono confrontati con questa immagine; naturalmente si sono rassicurati con affermazioni tassative: "L’embrione, eliminato durante le interruzioni di gravidanza ordinarie, ovvero quando non presenta nessuna delle peculiarità della donna, non può essere considerato titolare di diritti".
Notate però l'imbarazzo nel definire la posizione dell'embrione nell'aborto: esso è "eliminato" (cioè? fatto a pezzi?); ma solo nelle interruzioni di gravidanza "ordinarie" (ci sono quelle straordinarie?), quando non presenta nessuna delle "peculiarità della donna" ("peculiarità"? Quali sarebbero? E davvero l'embrione non ne presenta "nessuna"?)

Un consiglio a chi è stato vittima di questa (modesta) aggressione: lasciate quei cartelli con il bambino: guardandolo, anche degli intolleranti ignoranti come coloro che li hanno affissi qualche pensiero fastidioso ce l'hanno.

Giacomo Rocchi  

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Postato da giacomo rocchi su 
Notizie PRO-LIFE il 23/06/2013 06:20:00 PM

Il Comitato Verità e Vita è una Associazione aconfessionale e apartitica. Inizia la sua attività il 28 febbraio 2004 - a seguito dell’approvazione della legge 40/2004 Sulla fecondazione extracorporea -  presenta il Manifesto-Appello “Una legge gravemente ingiusta: la verità sulla fecondazione artificiale ‘in vitro’ ”. Pubblica nel gennaio 2010 il Manifesto Appello “Contro la legge sul testamento biologico. Contro ogni eutanasia.” 

Sede legale: Mura di Porta Massimo D'Azeglio, 4; 40136 Bologna (BO) Corrispondenza: casella postale n. 383, Bologna Centro - Telefono:  05119907000 Fax: 05119902255 Codice Fiscale: 91025100065 - C.C.P.: 67571448  
email: info@veritaevita.it; web: www.comitatoveritaevita.it; IBAN IT68R0760110400000067571448; 

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La foto choc. Desio, bambini abortiti smaltiti al cimitero come “rifiuti speciali”

Collegamento permanente dell'immagine integrata
tweet di @SalvoAltomare (sacerdote cattolico)
Cimitero di Desio. Seppellimento dei bambini abortiti messi nei contenitori dei rifiuti speciali. pic.twitter.com/cEdrB2p0
LA SEGNALAZIONE “CHOC” DI MADE IN DESIO, RIPRESA DA REPUBBLICA.

Desio, al cimitero il sacerdote benedice i bambini mai nati

Almeno due volte l’anno la preghiera davanti ai contenitori speciali destinati ai feti
che subito dopo vengono coperti di terra dai volontari di un’associazione cattolica

di GABRIELE CEREDA
Cimitero di Desio, venerdì 7 settembre, don Adelio Molteni benedice con l’aspersorio alcuni contenitori per rifiuti speciali, che da lì a poco saranno coperti con un po’ di terra. All’interno ci sono i feti di bambini mai nati. A volere la cerimonia non sono state le madri mancate, e nemmeno il Comune che dice di “non sapere nulla di questa iniziativa”. Ma il prete della parrocchia di San Pio X replica che si tratta di una pratica usuale: “Non ci trovo nulla di strano, ci chiamano dal cimitero almeno due volte all’anno. Non possiamo sottrarci dal fare il nostro lavoro. Anche loro hanno diritto ad una benedizione”.
Qui l’articolo integrale.
La lettera invita da Giorgio Celsi dell’associazione Ora et Labora al sito www.riscossacristiana.it
Ieri 6/09/2012 alle ore 14 c’è stato il seppellimento dei bambini abortiti a Desio, ti allego le foto dove si vedono gli scatoloni dei “RIFIUTI SPECIALI” dove vengono messi questi bambini dopo gli aborti, buttati in un fosso. Pensate: i bambini come “rifiuti”. Meno male che riusciamo a far venire sempre un sacerdote per una benedizione ridando così a questi bimbi un po’ di dignità almeno nella morte. . Abbiamo però constatato che ci hanno tolto una piccola croce e i fiori che avevamo messo nel campo dove avviene la sepoltura, e questo per ordine di un Assessore del PD; anche una vecchietta che aveva portato dei fiori ha dovuto riportarli a casa, altrimenti li avrebbero buttati. Su questa storia però noi andremo a fondo…
Sono foto dure, ma “la verità non fa sconti” ed è triste pensare che nei rifiuti speciali finisca il nostro futuro e quello dei nostri figli!
Speriamo almeno che il Signore ci perdoni per tutto il male che abbiamo fatto a questi nostri fratellini più piccoli e indifesi e converta i nostri cuori.