12-06-2013 Comunicato
Stampa n. 143
EVANGELIUM
VITAE:
CHE
NESSUNO SVUOTI
QUESTO
STRAORDINARIO DOCUMENTO
Il Pontificio Consiglio per la Nuova
Evangelizzazione – guidato da monsignor Rino Fisichella – ha promosso per
sabato 15 e domenica 16 giugno una manifestazione che celebri adeguatamente
la Evangelium Vitae, la fondamentale enciclica di Giovanni Paolo II
sui temi di bioetica.
Il Comitato Verità e Vita – associazione
non confessionale - aderisce con convinzione a questa iniziativa, confermando
il suo impegno a non dimenticare la Evangelium Vitae come
autentico caposaldo in difesa della legge naturale, conoscibile dalla ragione
di ogni uomo di buona volontà.
Verità e Vita ritiene che questa
enciclica debba essere protetta da qualunque tentativo di ridimensionarla e di
svuotarla dei suoi contenuti essenziali. Infatti, questo testo del Magistero
cattolico ha – oltre che una evidente portata teologica e morale – una
fortissima connotazione giuridica, e dunque civile.
Non dobbiamo permettere che questa
enciclica sia ridotta a una mozione sentimentale, a un appello alle coscienze e
al loro libero arbitrio, a una generica promozione solidaristica del valore
della vita. La Evangelium Vitae è un documento storico perché
- in coerenza con la dottrina millenaria della Chiesa – riassume il giudizio di
condanna razionale verso tutte le leggi che permettono l’uccisione dell’essere
umano innocente. Questo è il motivo che ha attirato contro la Evangelium
Vitae l’ira del mondo, e la censura imbarazzata o l’annacquamento
buonista delle frange eterodosse del mondo cattolico.
La Evangelium Vitae non
si accontenta di fare appello alla buona volontà dei singoli, ma pronuncia
parole di inequivocabile condanna per gli stati che rendono lecito l’aborto, la
fecondazione artificiale, l’eutanasia, la manipolazione sugli embrioni, la
diagnosi prenatale eugenetica. Dunque, con questo documento la Chiesa si mette
all’opposizione di quei parlamenti che votano a maggioranza leggi inique. Un
giudizio che non ha nulla a che vedere con le compromissorie assoluzioni
rivolte alle cosiddette “leggi imperfette”.
La Evangelium Vitae non
è un testo zuccheroso che esorta all’embrasson nous, né un
vago, generico ed emotivo “appello per la vita”, ma è un rigoroso documento che
afferma alcune verità scomodissime e oggi assolutamente minoritarie. Chi
dimentica questo, esibisce una falsa versione dell’Enciclica. Né ce la si può
cavare dicendo che “tanto queste cose si sanno”, perché ormai è proprio fra i
cattolici che non si sanno, o non si vogliono sapere affatto.
Nel dettaglio, l’Enciclica ribadisce
alcuni criteri di giudizio, che qui vogliamo ricordare:
- Gli stati democratici moderni hanno trasformato i delitti in diritti (n. 4 e n. 11)
- Dio non lascia impunito il delitto: il senso della sanzione penale è innanzitutto retributivo, e i delitti contro la vita non possono restare impuniti da parte dello Stato (n.9)
- La contraccezione non è la soluzione lecita né tanto meno efficace per scongiurare l’aborto (n. 13)
- Le democrazie che legalizzano aborto, fecondazione artificiale, eutanasia, sono avviate sulla strada del totalitarismo, anche se tutto sembra avvenire nel rispetto della legalità (n.20, n. 69, n.70, n. 90, n. 101)
- Il rispetto dell’altrui coscienza non c’entra nulla con la condanna di leggi che rendono lecito l’aborto, per cui non basta fare “obiezione di coscienza” a tali leggi, ma occorre combatterle, boicottarle e lottare per la loro abrogazione (n. 71 e n. 72)
- La pena di morte non è paragonabile all’aborto, e a certe condizioni continua a essere lecita (n. 56)
- L’aborto deve essere vietato senza eccezioni (n. 58)
- I legislatori hanno una grave responsabilità per aver reso lecito l’aborto; così pure i responsabili amministrativi delle strutture sanitarie (n.59)
- La diagnosi prenatale è condannata per il suo uso eugenetico o quando è pericolosa per il nascituro (n. 63)
- L’eutanasia è una forma di suicidio o di omicidio, a seconda delle circostanze (n. 65)
- Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini (n.68, n. 73, n. 74), quindi non c’è ragion di stato che possa legittimare la firma, il voto, il sostegno, l’accettazione passiva di una legge ingiusta.
- E’ possibile votare una legge ingiusta per limitarne i danni a patto che (n. 73):
a. Non sia possibile scongiurarla o
abrogarla interamente;
b. Sia nota a tutti la personale assoluta
opposizione al delitto legalizzato;
c. Il proprio voto sia indispensabile per
raggiungere l’obiettivo;
d. I vantaggi siano qualitativamente e
quantitativamente significativi.
Il compito assegnato dalla Evangelium
Vitae è enormemente impegnativo e non ha nulla a che vedere con la
cultura del compromesso e con il primato della politica sulla verità e sul
diritto giusto. Scrive Giovanni Paolo II al n. 82: “Nell’annunciare questo
Vangelo, non dobbiamo temere l’ostilità e l’impopolarità, rifiutando ogni
compromesso e ambiguità, che ci conformerebbero alla mentalità di
questo mondo.”
Verità e Vita chiede a tutti i vescovi, a
tutti i sacerdoti, a giuristi politici e studiosi di buona volontà, di rendere
questa coraggiosa testimonianza. Nessuno tradisca “il Vangelo della Vita”.
Il
Comitato Verità e Vita è una Associazione aconfessionale e apartitica. Inizia
la sua attività il 28 febbraio 2004 - a seguito dell’approvazione della legge
40/2004 Sulla fecondazione extracorporea - presenta il Manifesto-Appello
“Una legge gravemente ingiusta: la verità sulla fecondazione
artificiale ‘in vitro’ ”. Pubblica nel gennaio 2010 il Manifesto Appello “Contro
la legge sul testamento biologico. Contro ogni eutanasia.”
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NO ALL'EUTANASIA - STORIA DI UN UOMO QUALUNQUE: RENATO BORDONALI