mercoledì 23 dicembre 2020

Eco degli Angeli che cantano Exultasti - Buon Natale 2020 a tutti gli amici di Renato

 Prologo di Natale


Eco degli Angeli  che cantano Exultasti:
Nasce il silenzio da molte quiete
così la luce delle stelle si tesse in corde
con cui le Potenze di pace fanno dolce 
armonia.
Rallegrati, o Terra, il tuo Signore
ha scelto il suo santo luogo di riposo.
Ecco, il segno alato
si libra sopra quella crisalide santa.
L'invisibile spirito della Stella risponde
loro:
inchinatevi nel vostro canto, potenze
benigne.
Prostratevi sui vostri archi di avorio e oro!
Ciò che conoscete solo indistintamente
è stato fatto
su nelle corti luminose e le azzurre vie:
inchinatevi nella vostra lode;
perché se il vostro sottile pensiero
non vede che in parte la sorgente di misteri
pure nei vostri canti, siete ordinati di cantare:
"Gloria! Gloria in excelsis
Pax in terra nunc natast".

Angeli, che proseguono con il loro canto:
Pastori e re, con agnelli e incenso
andate ed espiate l'ignoranza dell'umanità:
con la vostra mirra rossa fate sapore
dolce.
Ecco, che il figlio di Dio diventa l'elemosiniere di Dio.
Date questo poco
prima che egli vi dia tutto.

Ezra Pound
1908

mercoledì 15 aprile 2020

Questo è il giorno che ha fatto il Signore

Questo è il giorno, che ha fatto il Signore,
alleluia:
rallegriamoci ed esultiamo,
alleluia.


15 aprile 2020
MERCOLEDI'  FRA L'OTTAVA DI PASQUA


Sono trascorsi undici anni dal giorno, 15 aprile 2009, mercoledì fra l'Ottava di Pasqua, in cui Renato è nato al Cielo.
Don Norberto, il cappellano del Policlinico che gli somministrò il sacramento dell'unzione degli infermi tre ore prima della morte gli disse: " Renato è il nome che deriva dal latino Rinatus, colui che rinasce. Oggi è il giorno di Pasqua e per te, Renato, è anche il giorno della tua Resurrezione.
Renato sorrise e pregò.

Anche oggi, ricordandolo in modo speciale, preghiamo per lui, insieme a lui.

   Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu resuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
   Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua lo saremo anche con la sua Resurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto è ormai libero dal peccato. 
   Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte: ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio in Cristo Gesù. 
Lettera ai romani, 6,3-11
   



lunedì 16 dicembre 2019

IL BAMBINO DELLE NEVI - Buon Natale a tutti gli Amici di Renato.

IL BAMBINO DELLE NEVI 
(1915)
di Gilbert K. Chesterton

Son appannati i vetri, s'ode un inno
mai prima né poi ripetuto,
forti le notti per più lungo buio,
un buio che di pioggia è vivo.

Solo col ghiaccio e la neve capiamo
dove siano i grandi fuochi,
che è fiera gioia il centro della terra
e che il suo cuore è una stella.

Giungiam nella notte all'antico ostello
dove è chiuso il bimbo nel gelo,
seguiam le orme di tutte le anime
nell'ostello alla fin del mondo.

Su foglie rosse stan morti gli dei,
ché il sole lanciò la sua fiamma,
su foglie d'oro stan freddi gli dei,
e solo avanza un Bambino.


A CHILD OF THE SNOWS
(1915)
di Gilbert K. Chesterton

There is heard a hymn when the panes are dim,
And never before or again,
When the nights are strong with a darkness long,
And the dark is alive with rain

Never we know but in sleet and in snow,
The place where the great fires are,
that the midst of the earth is a raging mirth
And the heart of the earth a star.

And at night we win to the ancient inn
Where the child in the frost is furled,
We follow the feet where all souls meet
At the inn at the end of the world

The gods lie dead where the leaves lie red,
For the flame of the sun  is flown,
The gods lie cold where the leaves lie gold,
And the Child comes forth alone.



giovedì 11 aprile 2019

Renato Bordonali, 15 aprile 2009 - 15 aprile 2019

Soual, 10 agosto 2005 - Foto di Renato Bordonali
Preghiera a Gesù Crocifisso

Eccomi o mio amato e buon Gesù,
che alla tua santissima presenza prostrato,
ti prego col fervore più vivo
di stampare nel mio cuore
sentimenti di fede, di speranza,
di carità, di dolore dei miei peccati
e di proponimento di non più offenderti;
mentre io con tutto l'amore
e con tutta la compassione
vado considerando le tue cinque piaghe,
cominciando da ciò che disse di te, o mio Gesù,
il santo profeta Davide:
"Hanno forato le mie mani e i miei piedi,

mercoledì 4 aprile 2018

Mercoledì fra l'Ottava di Pasqua - A Renato.

Il Signore è veramente risorto, alleluia.


Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al  peccato una volta per tutte, ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
Rm 6,8-11

Grazie di tutto, Renato. 

sabato 17 marzo 2018

18 marzo



Salve, Regina,
Madre di misericordia, vita, dolcezza 
e speranza nostra, salve.
A Te ricorriamo,
esuli figli di Eva:
a Te sospiriamo, gementi e piangenti 
in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, 
il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.



giovedì 21 dicembre 2017

Santo Natale 2017 - Auguri a tutti gli amici di Renato

Renato Bordonali e Trip (l'amico Brunetto) nella Libreria Isola del Sole di via 
Antonio Pollaiuolo 5 a Milano Quartiere Isola.
Correva l'anno 2004.

Per Renato e per chi lo ama la bella poesia di Aldo Fabrizi (pubblicata sul sito di Riscossa Cristiana):



La notte di Natale

Ier sera,
a mezzanotte meno ‘n quarto,
uscenno pè la messa de Natale,
m’è capitato un fatto..
un fatto tale,
che non so come non me pija un infarto.

All’ultimo ripiano,
all’improviso,
me so’ urtato de fianco,
con un vecchio impalato addosso ar muro
e margrado in quer punto fusse scuro,
vedevo bene solamente il viso
incorniciato da un barbone bianco,
la parete scura dove stava appoggiato,
a poco a poco è diventata azzura.
-“Io so’ papà Natale”- m’ha spiegato
-“lo stesso de quann’eri regazzino,
de quanno m’aspettavi,

guardanno nella cappa der cammino
che te portassi quello che sognavi.
Sino a quarch’anno fa, quanno arivavo io,
se respirava er bene assieme all’aria
e l’ommeni de bona volontà,
senza la malattia contestataria,
credeveno alla nascita de Dio,
mo co’ ‘sta libbertà confusionaria,
c’è tanta gioventù che stenta a crede
e mette in discusione er fonnamento de’la religione,

giocannose er conforto de’la fede,
purtroppo anno pè anno
la vita sta cambianno,
pre esempio li pupetti, mo vonno:
er mitra, e’ razzo, l’aprioggetti,
er casco d’alluminio,
l’abitacolo pè annà a scoprì un pianeta
e la stella commeta
che illuminò la notte der miracolo
per annuncià er messia,
pè ricordalla non ce sta poeta,

purtroppo hanno ammazzato la poesia.”-
Ho arzato l’occhi ar cèlo
come pè dì..”ce penserà quarcuno”..
quanno l’ho riabbassati,
avanti a me nun c’era più nesuno,
c’era solo un sacchetto, un cartoncello
co’quarche giocarello cascato giù per tera,
un cavalluccio a dondolo, un tamburo

'na sciabbola, 'na tromba, 'n bambolotto,
un sordatino cor fucile rotto
assieme a ‘no straccetto tricolore,
robbetta antica senza più valore.
Le campane de Roma in quer momento
hanno detto fra poco è mezzanotte
non fate tardi al vecchio appuntamento,
ma doppo que’ rondò de pace e bene
c’è stato ‘no scombussolo,
la notte s’è riempita de urli e de sirene
e va a capì chi fosse
o pompieri o pantere o crocerosse,
mentre stavo così,
c’è stata pè guastamme la nottata,
un’antra novità, la messa bitte
difatti da ‘na chiesa quà vicino
me arivato un fracasso indiavolato
de batterie, sassofoni, chitare,
che avrà fatto tremà Gesù bambino
e tutte le fiammele de’l’artare,
entranno a casa,
ho messo er catenaccio dicenno
-“Mo che faccio..”- poi ho detto
-“..perdoneme Gesù, si pregherò quàssù”-
e pensanno l’armonium effatato,
sentivo er sono più scommunicato
e mentre che a’la radio
parlava er Santo Padre,
io me so’ inginocchiato
davanti all’artarino
de mi madre.
(Aldo Fabrizi)


Il piccolo presepe che Renato aveva comprato da frate Paolo Zanotto nel 2008