Martedì 24 maggio, h. 18,30, con Claudio Bonvecchio - Spazio Oberdan - Viale Vittorio Veneto, 2 - Milano - Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Il novecento è il secolo dei grandi totalitarismi. Paradossalmente è stato anche caratterizzato dalla presenza di scrittori e pensatori solitari e ribelli, spesso emarginati e sempre sconfitti dalla storia, che hanno lasciato un patrimonio ideale ancora ai vertici dei rispettivi campi letterari e artistici. E' il caso, per esempio, di Ezra Pound, L.F.Celine, Alessandro Blasetti, Ernst Junger, Carl Schmitt. A queste e ad altre figure Giano Accame ha dedicato una serie di documentari intitolati Intelligenze scomode del Novecento, realizzati da RAI Educational e mandati più volte in onda su RAI Tre.
Intelligenze scomode del '900 |
Carl Schmitt (1888 - 1985)
Schmitt nasce in una numerosa e modesta famiglia cattolica nella Westfalia prussiana e protestante. Laureatosi nel 1910 e ottenuto nel 1915 il dottorato in diritto all'Università di Strasburgo (allora parte della Germania) e nel 1916 la libera docenza, pubblicò nel 1921 Die Diktatur (La dittatura, sulla costituzione della Repubblica di Weimar), nel 1922 Politische Theologie (Teologia politica, ostile alla filosofia del diritto di Hans Kelsen), nel 1923 Die geistesgeschichtliche Lage des heutigen Parlamentarismus (La situazione storico-intellettuale del parlamentarismo odierno, sull'incompatibilità fra liberalismo e democrazia di massa) e nel 1926 Der Begriff des Politischen (Il concetto di politico, sul rapporto amico/nemico come criterio costitutivo della dimensione del 'politico').
Dopo aver insegnato in varie università tedesche, divenne professore all'Università di Berlino nel 1933, qualifica che sarebbe stato costretto ad abbandonare nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale. Aveva aderito al partito nazista il 1º maggio 1933, e a novembre dello stesso anno era divenuto presidente della Vereinigung der nationalsozialistischen Juristen (Unione dei giuristi nazionalsocialisti); nel giugno 1934 divenne direttore della Deutsche Juristen-Zeitung (Rivista dei giuristi tedeschi). Nel dicembre 1936 fu tuttavia accusato di opportunismo sulla rivista delle SS e dovette rinunciare a giocare un ruolo da protagonista nel regime.
Renato amava molto questi documentari di Giano Accame. Aveva conosciuto Giano e spesso ricordava con simpatia questo incontro con uno scrittore e giornalista straordinario. Renato si era procurato tutti i documentari di RAI Educational e li conservava tra i suoi DVD preferiti. Negli scaffali della sua libreria "L'Isola del Sole" erano presenti i libri di Schmitt, di Accame, di Gallesi e di Bonvecchio. Questi libri sono stati poi ereditati dalla Libreria Puerto dos Libros- Via Pollaiuolo, 5 - Milano- tel. 02 66800580.Dopo aver insegnato in varie università tedesche, divenne professore all'Università di Berlino nel 1933, qualifica che sarebbe stato costretto ad abbandonare nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale. Aveva aderito al partito nazista il 1º maggio 1933, e a novembre dello stesso anno era divenuto presidente della Vereinigung der nationalsozialistischen Juristen (Unione dei giuristi nazionalsocialisti); nel giugno 1934 divenne direttore della Deutsche Juristen-Zeitung (Rivista dei giuristi tedeschi). Nel dicembre 1936 fu tuttavia accusato di opportunismo sulla rivista delle SS e dovette rinunciare a giocare un ruolo da protagonista nel regime.
Catturato dalle truppe americane alla fine della guerra, rischiò di essere imputato al processo di Norimberga, ma fu rilasciato nel 1946 e tornò a vivere nella cittadina natale, dove continuò a lavorare privatamente e a pubblicare nel campo del diritto internazionale. (tratto da Wikipedia).
Carl Schmitt |
Carl Schmitt: piccola bibliografia