Aderiamo con molto entusiasmo all'iniziativa dell'European sunday alliance e invitiamo tutti gli amici del blog di Renato a partecipare e quindi ... niente shopping domani nè mai in alcuna domenica, tranne magari quelle di Avvento che sono più una festa per le famiglie che altro e consentono ai negozianti di realizzare giustamente la loro tredicesima.
Queste legge liberalizzanti (sigh!) sono inique e antisociali. Obbligano le persone a turni massacranti di lavoro. Se non ci fermiamo in tempo... la Cina è vicina!
Cerchiamo di non vendere al dio Mammona i nostri giorni di festa (le antiche feriae romane che erano in bel numero rispetto ai giorni dell'anno).
Da sempre, l'uomo ha diviso il tempo in sacro e profano per legge di natura. Il tempo sacro è dedicato al culto, alla famiglia, alle feste tradizionali. Le persone si incontrano, vestono l'abito della festa, organizzano sagre e allegri conviti, le persone unite da vincoli di affetto o di parentela possono trascorrere almeno un giorno intero insieme, per crescere insieme, per gioire insieme per consolarsi a vicenda nei momenti di dolore e di difficoltà.
Non lasciamoci defraudare dei nostri momenti migliori da questi governi freddi e tecnocratici che vivono solo di spreade di rating, riappropriamoci della nostra vita, almeno la domenica.
Non permettiamo che lavoratrici e lavoratori siano praticamente costretti, sotto la minaccia di eventuali licenziamenti, a lasciare le loro famiglie la domenica per passare meccanicamente i prodotti alle casse o sistemare scaffali come alla catena di montaggio.
Solo noi concittadini li possiamo salvare e in un solo modo: non andando a fare la spesa la domenica. Non si tratta di diminuire i consumi, ma di farli negli altri giorni della settimana, basta organizzarsi. Poi, la domenica, tutti in bicicletta o nei giardini, nei parchi, a trovare i parenti, quelli sani e soprattutto quelli malati, ad andare a messa anche, per chi è credente.
Non ha senso l'obiezione che per i musulmani o gli ebrei la domenica non è un giorno festivo, perchè non è che gli restituiscono il sabato o il venerdì. Così perdiamo tutti qualcosa. Siamo in Europa: il nostro giorno di festa tradizionale è la domenica. Vuol dire che se andremo in paesi musulmani o in Israele riposeremo di venerdì o di sabato (paese che vai, usanza che trovi). C'è di buono che i nostri fratelli musulmani ed ebrei non sono certamente fessi come noi europei e non si sognano di eliminare dalla loro vita i giorni di festa.
In Europa, sono 80 gli organismi, dai sindacati alle chiese cristiane che aderiscono all'European sunday alliance, fondata a Bruxelles nel 2011.
Ancora una volta e sempre di più siamo contro il governo Monti che, senza alcuna consultazione e senza alcuna possibilità di discuterne le condizioni, ha fatto calare dall'alto un'apertura generalizzata dei negozi 24 ore al giorno, tutti i giorni, domeniche comprese.
Renato non apriva mai la domenica tranne in Avvento e nelle feste del quartiere Isola. Per come lo conosciamo,avrebbe aderito come libraio a questa iniziativa.