Le operazioni si svolgono in questo modo:
- I sindacalisti presenti al seggio forniscono ai votanti una scheda con stampato il sì e il no accanto a vistosi quadratini bianchi in cui apporre la fatidica crocetta.
- Non viene richiesto alcun documento d'identità (tanto ci si conosce tutti è la disarmante spiegazione con risatina al seguito), nè tantomeno una firma del votante che, in caso di contestazioni, sia di garanzia sull'identità del votante e dell'effettiva avvenuta sua partecipazione al voto: niente di niente. I sindacalisti si limitano a prendere nota (con le loro manine) dell'avvenuta votazione sulla scheda riportante i nominativi degli aventi diritto al voto. L'unica operazione compiuta dal votante è l'apposizione della crocetta sulla scheda, ovviamente anonima. Nessun riscontro gli rimane del fatto che abbia partecipato o meno al voto. Altro che referendum per l'Anschluss dell'Austria alla Germania nel 1938: erano dei pivelli al confronto dei nostri sindacalisti!!!
- E' facile ipotizzare che, a questo punto, anche coloro che decidano di non votare diventino votanti loro malgrado.
A pensare male si fa peccato, lo sappiamo, ma si azzecca, eccome se si azzecca!
Andare a votare o non andare non cambia nulla: vinceranno i sì con grande margine. Ferrovieri prendiamoci anche questa fregatura e ricordiamocene quando si inizieranno a contare gli esuberi con relativi esodi...