Studi Cattolici n. 616 giugno 2012 - lettera al direttore
Una Marcia non solo pittoresca
Gentile Direttore,
in un tempo di borse calanti e di spread altalenanti, voglio raccontarle l'ultimo investimento che ho fatto. Recuperati su internet due degli introvabili biglietti a prezzo super scontato (e poi dicono che Dio non esiste), sono andato a Roma per la II edizione della Marcia per la Vita. Soldi davvero ben spesi. Una stupenda giornata di sole ci ha accolti, la Vergine ci ha presi sotto la sua protezione (sfido, era il 13 maggio). C'erano tutti, ma proprio tutti: in prima fila i feti ancora nell'utero, increduli che, come recitava un cartello, il grembo materno potesse essere il posto più pericoloso per un bimbo, le loro mamme e papà orgogliosi di esibirli, i fratellini neonati nei passeggini, quelli più grandi in un variopinto trenino da luna park, i nonni che non avevano voluto lasciarli neppure un minuto, medici e infermieri pronti a farli nascere e a curarli, uno squadrone di polacchi disposti a ricordarsi di Giovanni Sobieski, una pattuglia di ungheresi che non aveva mai dimenticato santo Stefano, i difensori di Malta con la croce a otto punte, i ragazzi di Forza nuova che avevano rimpiazzato le celtiche con il Sacro Cuore, commoventi nel loro tentativo di intonare la vandeana, appresa evidentemente la sera prima, due plotoni di suore ventenni del Verbo Incarnate, con il sorriso a 28 denti di chi non ha ancora messo i molari del giudizio, e che giudizio, almeno secondo gli standard correnti, non metterà mai.
«Accidenti, ognuno ha una bandiera», mi è capitato di udire da parte di un responsabile dine pubblico a Piazza S. Pietro «Ti sbagli, ognuno è una bandiera», avrei voluto rispondergli se non fosse stato per il flusso di ritardatari che mi ha trascinato nella Basilica. Secondo le previsioni, l'altare della Cattedra sarebbe dovuto bastare e avanzare. Ma le previsioni sono clamorosamente saltate, l'abside si è ingorgata, l'altare della Confessione è stato raggiunto e superato, la folla ha intasato anche le navate laterali: sacerdoti in ritardo salivano a concelebrare la Messa iniziata con i paramenti indossati a metà, suorine intraprendenti sgusciavane tra le maglie della vigilanza per unirsi al coro, naturalmente all'elevazione non si sentiva volare una mosca. Una splendida divisione di quindicimila effettivi, con qualche valoroso sottufficiale ma senza ufficiali e generali, disposta a battersi usque ad per un Re e un Regno che non sono di questo mondo. Chissà che non sia anche questa una via scelta dallo Spirito ad maiorem Dei gloriam. Appuntamento già fissato per il prossimo 12 maggio per la III edizione.
Cordiali saluti
Michelangelo Esposito Mariglianu (NA)
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con la presentazione del Manifesto-Appello “Una legge gravemente ingiusta: la verità sulla fecondazione artificiale ‘in vitro’ ”.
Pubblica nel gennaio 2010 il Manifesto-Appello “Contro la legge sul testamento biologico. Contro ogni eutanasia.”
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