martedì 22 ottobre 2013

Fabio de Fina (1949 - 2013) Fondatore di EFFEDIEFFE Edizioni

Pubblichiamo questo post in memoria di Fabio de Fina, amico e collega editore  di Renato Bordonali. I libri di  EFFEDIEFFE sono stati  sempre presenti negli scaffali della libreria  di Renato "l'Isola del Sole" a Milano ed erano fra i libri più richiesti da amici e clienti. 
Riposi in pace.

Fabio de Fina
(Milano, 21 febbraio 1949 - Proceno, 13 febbraio 2013)
Fondatore di EFFEDIEFFE edizioni

Fabio de Fina (1949-2013), ha svolto l’attività professionale nel campo della consulenza/formazione (manageriale, commerciale, organizzativa) e della ricerca, selezione e valutazione del personale, dall’inizio degli anni ‘80 fino al 1994 presso una primaria società di consulenza aziendale, dal 1994 in proprio. Vanta incontestabili “primogeniture” in Italia nell’ideazione di contenuti nei settori bancario, finanziario ed assicurativo.Ha lavorato per le principali banche, società finanziarie e compagnie di assicurazioni, per importanti enti pubblici e per società di servizi e di grande distribuzione.

Dalla fine degli anni sessanta (per la precisione dall’ottobre 1968) ha animato la “battaglia delle idee” per l’affermazione della cultura cattolica e di una società informata dai princìpi del cattolicesimo, organizzando convegni, conferenze, presentazioni di libri, non trascurando la diffusione di centinaia di migliaia di testi che, anche se si tratta di una goccia nel mare dell’aggressione al cattolicesimo, forse hanno concorso a frenare, di qualche centimetro, la scristianizzazione e quindi la desertificazione e la disumanizzazione della società; in quegli anni soprattutto in modo dilettantesco, non professionale, negli spazi di tempo sottratti all’attività lavorativa.

Ma nel 1991 fonda la EFFEDIEFFE edizioni con cui inizia concretamente la sua attività di editore cattolico pubblicando opere fondamentali di autori storici di livello mondiale del calibro di Dumont, Pernoud, Secher i cui testi – volutamente ignorati dalla cultura dominante, laica ed anticattolica – non erano mai stati pubblicati in Italia prima di allora. La sua attività editoriale continuerà ininterrottamente per 22 anni dando alla luce decine di opere fondamentali, sia storiche che a carattere religioso o di attualità grazie al sodalizio con il giornalista Maurizio Blondet.

Nel 2001 aprirà la libreria Ritorno al reale (che oggi ha sede nel viterbese) e nel 2002, insieme agli amici Siro Mazza e Piero Vassallo e con la collaborazione di Maurizio Blondet, pubblicherà la rivista trimestrale Certamen che per EFFEDIEFFE uscirà in 4 numeri, rivista che si tramuterà nel 2003 nel sito online www.effedieffe.com , diretto poi dallo stesso Blondet che grazie al suo straordinario talento di giornalista da 10 anni sta avendo un rilevante successo. Ultima realizzazione, nel giugno 2006, la libreria on-line EFFEDIEFFEshop, un negozio virtuale che in questi anni ha venduto migliaia di sani testi controcorrente, occultati dalla grande distribuzione.

Fino all’ultimo porterà avanti la sua vocazione di editore cattolico (eredità  ora raccolta, anche se indegnamente, dal suo primo collaboratore).

Il 13 febbraio 2013 si è spento a causa di un tumore, in grazia di Dio, dopo 3 anni di sofferenze.

lunedì 21 ottobre 2013

Comunicato stampa emesso dai Giuristi per la Vita in relazione alla richiesta presentata al Presidente della Corte Costituzionale di nominare un curatore speciale per nove embrioni congelati i cui genitori rivendicano il diritto di destinarli alla ricerca scientifica.

Riceviamo il seguente comunicato dal comitato Verità e Vita:

LINK:Comitato Verità e Vita


LINK: Giuristi per la Vita


COMUNICATO STAMPA 11-2013 dei Giuristi per la Vita
Il 4 ottobre 2013, il Presidente dei Giuristi per la Vita, avv. Gianfranco Amato, ha presentato al Presidente della Corte Costituzionale un’istanza con cui chiede la nomina di un curatore speciale per la difesa di nove embrioni, attualmente congelati e custoditi presso un centro per la fertilità di Firenze.
Gli embrioni sono stati prodotti con la fecondazione in vitro insieme ad un decimo, già morto, approfittando dell'eliminazione del divieto di produrre più di tre embrioni per ogni ciclo, da una coppia della quale un componente è affetto da patologia genetica; cinque di essi sono risultati affetti da quella patologia, mentre la condizione degli altri quattro è rimasta ignota. La coppia ha chiesto al Tribunale di Firenze di sancire il diritto della donna a rifiutare l'impianto di quei nove embrioni e di autorizzarla a produrre altri embrioni; inoltre ha chiesto di affermare il diritto dei genitori a destinare i nove embrioni alla ricerca scientifica indirizzata alla cura della patologia genetica da cui sono affetti.
Il Tribunale di Firenze, nel sollevare la questione di costituzionalità, sostiene che la legge 40 del 2004 sulla fecondazione artificiale è illegittima perché non permette alla coppia di revocare il consenso al trattamento dopo che il concepimento è avvenuto e non permette di destinare gli embrioni non utilizzati alla ricerca scientifica.
L'ordinanza del Giudice di Firenze mira a “chiudere il cerchio” aperto da quelle emesse da altri giudici civili: ottenuta l'autorizzazione a creare più di tre embrioni per ogni ciclo, se ne producono nel numero più alto possibile, si sottopongono alla diagnosi genetica preimpianto, si selezionano e di essi si fa quello che più interessa: si possono utilizzare per instaurare una gravidanza (altri giudici cercano, nel frattempo, di abbattere il divieto di fecondazione eterologa), ma anche per la “ricerca scientifica”, espressione niente affatto specificata ma che contempla con assoluta certezza il risultato finale della morte dell'embrione, congelato, sezionato, “dissolto”, ma anche sottoposto alle sperimentazioni più varie (possiamo dimenticare che, in altri paesi, alcuni "ricercatori" sono giunti ad impiantare embrioni umani nell'utero di scimmie?); utilizzati gli embrioni creati in un ciclo, se ne potranno produrre altri – perché si sa, la ricerca scientifica cerca sempre nuovo “materiale”.
Con l'istanza al Presidente della Corte Costituzionale, i Giuristi per la Vita vogliono rilanciare concretamente due affermazioni, vere e necessarie.
1) Gli embrioni umani non sono “materiale” e non sono nemmeno “cose” di proprietà dei genitori che li hanno prodotti: sono esseri umani vivi, cui deve essere riconosciuta la dignità che spetta a tutti gli uomini. Questa dignità non viene meno se l'uomo è malato o debole; anzi: la civiltà di una nazione si misura proprio dalla sua capacità di tutelare e difendere i deboli dalle aggressioni da parte dei più forti.
2) Un processo non è giusto se non garantisce un effettivo contraddittorio tra tutti gli interessati: lo dice solennemente l'art. 111 della Costituzione. Tutte le cause civili promosse per far cadere i fragili paletti della legge 40 sono controversie fittizie, nelle
quali i promotori - le coppie che si sottopongono alla fecondazione artificiale - sono d’accordo con i convenuti - le cliniche di fertilità: gli operatori, infatti, vogliono riprendere in pieno le pratiche che già prima della legge svolgevano e non hanno mai spento i frigoriferi per gli embrioni, ben consapevoli della concorrenza internazionale e della lucrosità di questa attività (ora, per di più pagata in parte dallo Stato).
Ma queste pratiche hanno delle vittime: gli embrioni; essi, che già hanno visto violato il proprio diritto ad essere generati naturalmente, devono avere, almeno, una chance di nascere, con il trasferimento nel corpo della donna. Certamente gli embrioni hanno diritto a non essere uccisi, a non essere sottoposti a sperimentazione, a non essere dissezionati e dissolti!
Solo un curatore speciale – una figura creata per tutelare i diritti dei minori quando la volontà dei genitori entra in conflitto con i loro interessi – può contribuire a difenderli, intervenendo nel giudizio e rappresentando ai giudici il loro punto di vista sulle domande presentate.
I Giuristi per la Vita si sono rivolti al Presidente della Corte Costituzionale con fiducia: per la prima volta, la Corte Costituzionale può concretamente realizzare quella tutela dei diritti fondamentali dell’embrione che, in numerose pronunce, quell’alto consesso ha solennemente proclamato; lo può fare perché la legge 40 riconosce gli embrioni “soggetti di diritto” (che, quindi, possono intervenire in una controversia) e perché i nove embrioni sono lì, davanti a tutti, vivi e in attesa che gli adulti decidano della loro sorte.
Inoltre la Corte Costituzionale può ricordare ai giudici che le cause non servono a scardinare le leggi dello Stato, ma a risolvere controversie, e che, di fronte a evidenti tentativi di strumentalizzazione della funzione giudiziaria, occorre avere riguardo alla tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti, soprattutto quelli più deboli.
IL PRESIDENTE


Avv. Gianfranco Amato


lunedì 14 ottobre 2013

Milano, lunedì 14 0ttobre ore 21,00 Spazio Oberdan, Sala Alda Merini, Viale Vittorio Veneto, 2 Milano - INTELLIGENZE SCOMODE del NOVECENTO - OMAGGIO A GABRIELE D'ANNUNZIO


Intelligenze scomode del Novecento 
 CICLO DI INCONTRI

 Ottobre - Novembre 2013
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto 2, Milano

Il ciclo di incontri è promosso dalla Provincia di Milano / Settore Cultura e Beni Culturali, in collaborazione con ARES/ASSOCIAZIONE RICERCHE E STUDI

Primo incontro:

OMAGGIO A GABRIELE D'ANNUNZIO


Introducono:
Novo Umberto Maerna
Vice Presidente e Assessore alla Cultura
della Provincia di Milano
Luca Gallesi
curatore dell'iniziativa
Renato Besana
giornalista e scrittore

A seguire proiezione del documentario
Gabriele D'Annunzio
Progetto di Giano Accame, regia di Sergio Tou
Produttore Rai Educational 2000
Il filmato prende le mosse dalla denuncia di D’Annunzio della speculazione edilizia ne “Le vergini delle rocce” e la sua successiva proclamazione della prima costituzione a sfondo sociale: la “Carta del Carnaro” di Fiume.




Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Prossimi incontri:


Martedì 5 novembre, alle 18.00 alle 20.00: “Filippo Tommaso Marinetti
Nel video, Pablo Echaurren racconta come il poeta e drammaturgo italiano sia diventato un punto di riferimento per il Movimento del ’77.
Relatori: Cesare Cavalleri con Luca Gallesi


Lunedì 2 dicembre dalle 18.00 alle 20.00: “Mario Sironi”. 
Nel video, Duccio Trombadori commenta l’opera del “più grande dei pittori murali del Novecento”.    

Relatori: Elena Pontiggia con Luca Gallesi.


La rassegna cinematografica “Omaggio a Gabriele D’Annunzio”  si terrà allo Spazio Oberdan il 26, 27 e 30 ottobre in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana.

Informazioni al pubblico:

- Provincia di Milano/Settore Cultura e Beni culturali: tel. 02 7740.6302

    www.provincia.milano.it/cultura
-  Associazione Ares, tel. 02 29514202; www.ares.mi.it