sabato 30 maggio 2015

Uccidere una "libreria fascista" non è reato. Pisapia: nessun risarcimento alla Libreria Ritter.

"Il democratico rispetta solo le opinioni che un nutrito coro applaude"
                                                                                                 Nicolàs Gomez Dàvila

Come previsto, nessuno risarcirà la Libreria Ritter di Milano, colpita molto presumibilmente, il 28 aprile scorso dagli stessi antagonisti dei centri sociali che hanno poi scatenato l'inferno nel centro di Milano al seguito del corteo "No expo".


LIBRERIA RITTER – UNA RACCOLTA FONDI PER RICOSTRUIRLA

Condividiamo, di seguito, l'articolo di Francesco Borgonovo apparso sul quotidiano Libero del 30 maggio 2015, pag. 33:

"Trenta giorni e la vergogna continua. Sembra che a Milano si possa bruciare impunemente una libreria senza che il sindaco o il Comune muovano un dito, senza che un rappresentante del governo cittadino abbia la decenza di proferire verbo, Lo scorso 28 aprile la libreria Ritter di via Maiocchi è stata data alle fiamme dai soliti ignoti (e idioti), che hanno gettato all'interno ordigni esplosivi, devastando gli scaffali e rischiando di mandare in rovina un intero palazzo. Le pagine bruciate di Pound, di Celine e di molti altri autori, dei più diversi orientamenti politici, sono uno scempio che nessuno, nell'amministrazione milanese, ha avuto il coraggio di affrontare. Il motivo è che la Ritter è considerata una libreria "fascista", dunque secondo una larga fetta della sinistra locale, andava estirpata. 

I danni che ricadono sulle spalle del titolare, Marco Battarra, ammontano a centomila euro. Ma dal comune non è arrivato un centesimo. Battarra ha chiesto di poter beneficiare - come tanti altri - dei fondi stanziati per il risarcimento delle devastazioni causate dai No Expo il primo maggio. Gli hanno risposto picche, sostenendo che l'incendio alla Ritter non c'entra con gli assalti antagonisti. Decisione discutibile, visto che  "black bloc" e simili erano già in giro per Milano la notte dell'incendio, e gli animi dell'estrema sinistra erano molto tesi. Ma mettiamo pure che, seguendo i regolamenti alla lettera, Battarra non abbia diritto a ottenere una parte dei soldi stanziati per i disastri dei No Expo.Vi sembra normale che - davanti alla devastazione di una libreria, anzi di un centro culturale che per anni è stato un punto di riferimento per un'intera area politica e per centinaia di persone politicamente non inquadrate - Pisapia non abbia nulla da dire? Vi sembra accettabile che la giunta milanese non solo non abbia contribuito alla riparazione dei danni, ma non abbia fatto nemmeno un gesto di solidarietà? Dopo l'incendio, al consiglio  di zona competente, i rappresentanti di Lega e Fratelli d'Italia hanno chiesto di discutere con la massima urgenza un ordine del giorno sulla Ritter. Niente da fare:del documento si è discusso a fine riunione, e i consiglieri di Sel e dei Verdi hanno lasciato l'aula. Questo, dunque, è il messaggio che dà il Comune di Milano: la Ritter meritava di essere bruciata. Un'intera cultura non conforme va distrutta.
Che schifo.

Francesco Borgonovo