domenica 13 dicembre 2015

Simboli del Cuore di Cristo di Louis Charbonneau- Lassay - Edizioni Arkeios di Silvestra Palamidessi

Il 13 dicembre 1996, Silvestra Palamidessi Riva, nel giorno dedicato a Santa Lucia, è nata al Cielo, all'età di 48 anni. 
Desideriamo ricordarla  nel suo 19° Anniversario, con uno dei libri pubblicati dalla sua Casa Editrice "Arkeios Edizioni", di cui fu la fondatrice. Il libro è stato pubblicato nel 2003, ben sette anni dopo la sua scomparsa. Le Edizioni Arkeios hanno infatti continuato a pubblicare anche dopo la scomparsa di Silvestra grazie alla dedizione del marito, a cui Silvestra aveva affidato la sua creatura, la casa editrice da lei fondata nel 1991.

Silvestra Palamidessi  a Parigi



Il Cristo del Luini (Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore Milano), riprodotto da Luigi Charbonneau-Lassay. nell'articolo "Le Christ de Luini" (in Le Rayonement Intellectuel, XIV/4-5-6 aprile-giugno 1938, pag. 59).
Notizie tratte da "Simboli del Cuore di Cristo" di Louis Charbonneau - Lassay, Edizioni Arkeios, Roma, 2003.



Cristo del Luini, Aula dei Fedeli, parete affrescata a destra dell'altare maggiore. Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, Milano.



Simboli del Cuore di Cristo di Louis Charbonneau-Lassay,  a cura di PierLuigi Zoccatelli - Edizioni Arkeios, Roma, 2003

  • Anno pubblicazione: 2003
  • Editore: Arkeios
  • EAN: 9788886495653
  • Numero di pagine: pp.332, alcune figg.bn.nt.
  • Soggetti: Cristianesimo, Simbologia
  • Dimensioni: cm.17x24
  • Legatura: br.soprac.fig.
  • Luogo di pubblicazione: Roma

  • Note Bibliografiche

TITOLO: Simboli del cuore di Cristo.
AUTORE: Charbonneau - Lassay,L.
CURATORE: A cura di P.Zoccatelli.
EDITORE: Arkeios
DATA ED.: 2003,
COLLANA: Coll.La Via dei Simboli.
EAN: 9788886495653

Pelicio, l'amato gatto di Silvestra fotografato tra i libri delle Edizioni Arkeios, nella sua casa di Viale Regina Margherita 244 a Roma che era anche la sede della casa editrice.
Pelicio era stato adottato da Silvestra e dal marito, dopo il suo salvataggio avvenuto ad opera di marito e moglie che, avvisati da strazianti miagolii, riuscirono ad estrarlo dal motore dell'auto di Silvestra, parcheggiata davanti a casa. Era un micetto spaurito, con loro è diventato un gatto felice. 


Renato Bordonali, amico fraterno di Silvestra, nonché collega editore, insieme alla mamma di Silvestra, Rosa Francesca Bordino, moglie di Tommaso Palamidessi, padre di Silvestra, a Natale 1996. 

Per approfondire:
Simboli del Cuore di Cristo a cura di PierLuigi Zoccatelli, Edizioni Arkeios
Sacro Cuore di Gesù, una devozione umile ma teologicamente ricchisssima
Edizioni Arkeios - Catalogo a cura di Renato Bordonali del 2008
Recensioni delle opere di Louis Charbonneau-Lassay
Sito di Louis Charbonneau-Lassay a cura di PierLuigi Zoccatelli
Luis Charbonneau-Lassay - Santi e beati
Considerazioni sul Sacro Cuore
Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, Milano
Museo eucaristico di Hieron a Paray-le-Monial
Sacro Cuore di Gesù - Raccolta google +
La Santissima Eucarestia - Raccolta google +




mercoledì 11 novembre 2015

12 novembre 2015 - San Renato Vescovo - Santa Messa ore 17,30

Renato: dal latino ri-natus, nato a nuova vita


Domani, 12 novembre alle ore 17,30, sarà celebrata la Santa Messa di suffragio per Renato, nel giorno del suo onomastico, nel Tempio Civico dei milanesi, la chiesa di San Sebastiano in via Torino, 28 a Milano.

Storia di San Renato (Angers) -clicca qui

Festa per l'onomastico di Renato nell'ormai lontano 2002

L'onomastico di Renato il 12 novembre 2002, festeggiato con i suoi cari e gli amici nella Libreria Isola del Sole di via Antonio Pollaiuolo a Milano Isola.
Vi ricordate quel giorno? Luca, Michela, Tiziano, Pierluigi R., Lazslò T., Stefania D,, Cinzia D., Alex T., Elisabetta, Chantal B. Ugo B. Silvana B., Maurizio M., Marco B., Rodolfo R., il marito di Silvestra Palamidessi,  Loris B., Sergio F., Erika G., Raffaele M., Andrea, Manuela, Mariangela T., Donatella, Cesare P., Cesare F., Nicola G., Tripline, Andrea M., Marinella R.,  Vincenzo M. Umberto M.  e  altri di cui adesso non mi viene proprio il nome, ma mi verrà, a Dio piacendo. E forse non erano neanche presenti proprio quel giorno, però c'erano nella vita di Renato e anche tanto, erano importanti per lui. Come i suoi ragazzi della Fiamma, di cui non conosco purtroppo il nome. Con loro organizzò una specie di "raid fotografico notturno", nel mese di maggio 2007 contro il caro-mutui. Li considerava suoi figli elettivi. Chissà cosa hanno combinato quella notte..., monelli! Sicuramente era presente a quella festa Michele, il suo terribile, grasso gatto nero, un po' fascista anche lui credo. Michele comunque c'è ancora, vent'anni di grinta e di forza, nonostante la cecità e i reumatismi (boia chi molla!). L'appetito è rimasto, più o meno, quello di allora... potete immaginare, perché l'avete conosciuto tutti, almeno credo, appollaiato sopra la lampada o in qualche scaffale in mezzo ai libri o spaparanzato in vetrina (quelli del segno del Leone se non si mettono in mostra... muoiono). Michele perdeva la sua proverbiale flemma solo quando in libreria arrivava Falstaff il mitico bulldog francese di Tiziano. Allora il problema diventava solo uno: separarli prima che distruggessero tutto fino alla morte di uno dei due.  Che lotte! I ricordi sono tanti, basta una data, un nome e loro vivono di vita propria.
Proprio oggi mi è capitato in mano un libriccino, per un anniversario da festeggiare, con una citazione che sento mia:

I ricordi 
sono l'unico paradiso
dal quale non possiamo
venire scacciati
Jean Paul




Buon onomastico
in Cielo, Renato


martedì 20 ottobre 2015

LA FESTA DALL'ANTICHITA' AL RINASCIMENTO - Ciclo di lezioni 2015 - Istituto Studi Umanistici Francesco Petrarca - Milano

"Ciascun apra bene gli orecchi, 
di doman nessun si paschi;
oggi sian, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza".
(Lorenzo de'Medici, 
Trionfo di Bacco e  Arianna
vv. 45-52)

A Milano dal 6 ottobre al 1° dicembre 2015
Milano, Università del Card. Colombo - Aula Magna
Piazza San Marco, 2 - ore 18,00



Relatori:
Gianantonio BORGONOVO - 6 ottobre
Antonietta PORRO - 13 ottobre
Marco NAVONI - 20 ottobre
Enrico MALTESE - 27 ottobre
Simona GAVINELLI - 3 novembre
Alessandro GHISALBERTI - 10 novembre
Luciano Patetta - 17 novembre
Paola VENTRONE - 24 novembre
Guido ARBIZZONI - 1 dicembre

Per informazioni:
Istituto Studi Umanistici Francesco Petrarca

Bibliografia Editrice Nuovi Orizzonti di Renato Bordonali:



Titolo: L'ERMETISMO nell'Antichità e nel Rinascimento
Autore: a cura di Luisa Rotondi Secchi Tarugi - Istituto Studi Umanistici F. Petrarca 
Casa Editrice: Editrice Nuovi Orizzonti di Renato Bordonali
Collana: Caleidoscopio
Anno di pubblicazione:1998
Da un manoscritto anonimo del XVI sec.  - La Creazione e l'operazione della Grand'opera per fare l'oro
Stefano Benassi - Apuleio o la magia del romanzo
Emilio Bigi - Una canzone "ermetica" del Petrarca (Rime CV)
Carlo Gentili - Il Proemio di Parmenide: un confronto tra poesia e filosofia sul tema dell'ermetismo
Paolo Lucentini - Il corpo e l'anima nella tradizione ermetica medievale
Giuseppe Mazzocchi - Mistica ed esperienze iniziatiche
Luisa Secchi Tarugi - Aspetti ermetici di alcune raffigurazioni dell'amor sacro e dell'amor profano nel Rinascimento
Lionello Sozzi - "Nexus Caritatis": l'ermetismo in Francia nel Cinquecento
Cesare Vasoli - L'ermetismo a Venezia da Francesco Giorgio Veneto ad Agostino Steuco




Autore: a cura di Luisa Rotondi Secchi Tarugi - Istituto Studi Umanistici F. Petrarca 

Casa Editrice: Editrice Nuovi Orizzonti di Renato Bordonali
Collana: Caleidoscopio

Anno di pubblicazione: 1999

Link:Malinconia ed Allegrezza nel Riconoscimento



Titolo: IL MITO NEL RINASCIMENTO 

Autore: a cura di Luisa Rotondi Secchi Tarugi - Istituto Studi Umanistici F. Petrarca 

Collana: Caleidoscopio

Anno di pubblicazione: 1993



Titolo: L'Astrologia e la sua influenza nella Filosofia, nella Letteratura e nell'Arte dall'Età Classica al  Rinascimento
Autore: a cura di Luisa Rotondi Secchi Tarugi - Istituto Studi Umanistici F. Petrarca 
Casa Editrice: Editrice Nuovi Orizzonti di Renato Bordonali
Collana: Caleidoscopio
Anno di pubblicazione: 1999
Antonio Panaino - La diffusione dell'asronomia e dell'astrologia mesopotamica in India attraverso la mediazione iranica
Alberto Grillo - Elementi astrologici ed astronomici nell'antichità
Ubaldo Pizzani - Astrologia e astronomia nel pensiero dei Padri
Alessandro Ghisalberti - Astrologia e cosmologia ai tempi di Dante: Giovanni Buridano
Francesco Tateo - Dante e l'astrologia
Stefano Benassi - Gli umanisti e il sapere ermetico: iniziazione o mistificazione?
Cesare Vasoli -  Marsilio Ficino e l'astrologia
Georg Roellenbleck - L'astrologia nella poesia del Pontano: l'Urania
Luisa  Secchi Tarugi -  Il ciclo di Schifanoia a Ferrara 



Titolo: Petrarca e la Cultura Europea
Autore: a cura di Luisa Rotondi Secchi Tarugi - Istituto Studi Umanistici F. Petrarca 
Casa Editrice: Editrice Nuovi Orizzonti di Renato Bordonali
Collana: Caleidoscopio
Anno di pubblicazione: 1997
Paul Oskar Kristeller - Il Petrarca nella Storia degli Studi
Henry David Jocelyn - Perarch and classical Drama
Ursula Rombach - Francesco Petrarca ed Ercole al bivio
Ingrid Rowlan - Il Petrarca lettore di Vitruvio
Bruno Lavillate - Petrarca fra il Nulla e l'Essere
Jean Louis Charlet - La Beauté Subliminée en Lumière: le coup de foudre
Jennifer Petrie - Anniversario e Memoria nei Rerum Vulgarium Fragmenta
Giovanni Ponte - I consigli politici del Petrarca a Francesco da Carrara 
André Ughetto - Le paysage dans les Rime de Petrarque entre Convention et Realité
Eric Haywood - "Inter urinas liber factus est" il Commento dell'Ilicino ai Trionfi del Petrarca
Luciano Patetta - Petrarca e l'Architettura delle città italiane
Stefano Benassi - La Vertigine del Sublime: moralità della poesia e razionalità della morale in Francesco Petrarca
Giuseppe dell'Anna - Il Petrarca e la Medicina
Yvonne Bellenger - Ronsard imitateur infidèle de Pètrarque
Lionello Sozzi - Presenza del Petrarca nella letteratura francese
Jean-Claude Margolin - De la Vita Solitaria de Pètrarque à l'Epistola solitaria de Bovelles: fonds communs de la rhètorique chrètienne
Horst Heintze - As Petrarchicus Tristium. Das ist ein Dutzend Trawriger Lieder; cioè una dozzina di canti tristi
Emilio Bigi -  Una stroncatura preromantica del Petrarca
Giancarlo Borri - Petrarca e Ungaretti
Monique Rivella - Il motivo dell'usignolo nei sonetti X e CCCXI dei Rerum Vulgarium Fragmenta di Petrarca.Alcune riflessioni attinenti alla relazione triangolare fra la poesia classica, la poesia occitanica e la poesia italiana del Trecento
Luisa Secchi Tarugi - Petrarca e Umanesimo



TitoloRapporti e scambi tra Umanesimo Italiano ed Umanesimo Europeo

Autore: a cura di Luisa Rotondi Secchi Tarugi - Istituto Studi Umanistici F. Petrarca 


Collana: Caleidoscopio

Anno di pubblicazione: 2001

Indice dei contributi:

·         Andrea BALDISSERA (Università Statale di Milano) - Stazio in Italia e in Spagna: due traduzioni cinquecentesche a confronto 
      Yvonne BELLENGER (Università di Reims) - Des académies italiennes à celles de France au XVIe siècle 
        Stefano BENASSI (Università di Bologna) - Un modello europeo: l’insegnamento di Alessandro Achillini 
       Peter G. BIETENHOLZ (Università di Saskatchewan, Canada)  - Riflessi dell’umanesimo italiano nell’opera di Sebastian Franck 
    Giuseppina BOCCUTO (Università di Perugia) - Riprese lucreziane nel Marullo e nel Poliziano 
     Franco BUZZI (Biblioteca Ambrosiana di Milano) - L’Umanesimo a Wittenberg 
         Keith CAMERON (Università di Exeter) -  Pierre de Larivey, cas sociologique d’un adaptateur de littérature italienne 
       Anna Giulia CAVAGNA (Università di Genova) - Umanesimo e libro a stampa: alcune interazioni 
     Alba CECCARELLI PELLEGRINO (Università di Siena) - La moda in Italia e Francia nel periodo umanistico 
    Jean-Louis CHARLET (Università di Aix) - La réception des Rudimenta grammatices de N. Perotti en Europe 
   Béatrice CHARLET-MESDIJAN (Università di Aix) - La réception de Tito Vespasiano Strozzi en Europe 
  Guido CORTASSA (Università di Torino) - Francesco Filelfo, la Grecia e Bisanzio 
 Daniela COSTA (Università di Torino) - Il Libro del Cortegiano e la corte di Francesco I 
  James DAUPHINÉ (Università di Toulon et du Var) - Le Triomphe de l’Italie dans Les Essais (II,10) 
 Mark DAVIE (Università di Exeter) - I salmi penitenziali: Pietro Aretino e Sir Thomas Wyatt 
   Amedeo DI FRANCESCO (Istituto Univ. Orientale di Napoli) - La riscrittura ungherese della "Historia de duobus amantibus" 
    Silvia FABRIZIO-COSTA – Frank LA BRASCA (Università di Caen) - Calvy de la Fontaine e la traduzione francese (1543) del De Foelicitate di F. Beroaldo il Vecchio (1495):  «ne ça ne la» 
     Tino FOFFANO (Università Cattolica di Milano) - La mediazione culturale di alcuni discepoli di Gasparino Barzizza, di Vittorino da Feltre e di Guarino Veronese in Francia e in Inghilterra 
      Edoardo FUMAGALLI (Università di Friburg) - Tra falsari e politici: Annio da Viterbo, Jean Lemaire de Belges e un frutto perverso dell’Umanesimo italiano nella cultura francese 
       Jean-Eudes GIROT (Università di Valenciennes) - Il greco a Parigi all’inizio del Cinquecento: il ruolo dell'umanesimo italiano 
     Frank GREINER (Università di Reims) - Le Libro del Peregrino de J. Caviceo et sa fortune française 
    Myriam JACQUEMIER (Università di Toulon et du Var) - L’influence de l’Academie florentine dans le projet de l’Academie de musique et poèsie de Baïf 
       Zsuzsanna KOVÁCS ROMANO (Istituto Studi Letterari Accademia delle Scienze di Budapest) - Nicasius Ellebodius Casletanus tra Padova e Posonio 
      Marco LAFFRANCHI (Università Cattolica di Milano) - Dalle "Adnotationes in Novum Testamentum" di Lorenzo Valla alla "Apologia de in Principio erat sermo" di Erasmo da Rotterdam - € 1,81*    Bruno LAVILLATTE (Università di Tours) - Les leçons de l’humanisme italien chez Henri-Corneille Agrippa de Nettesheim 
     Gilles LECUPPRE (Università di Poitiers) - Henri VII et les humanistes italiens: elaboration d’une legimité princière et emergence d’un foyer culturel 
      Élodie LECUPPRE-DESJARDIN (Università di Lille III Chreno) - L’art au service de la persuasion politique: les cérémonies urbaines italiennes et bourguignonnes au XVe siècle
    Manfred LENTZEN (Università di Münster) - La concezione del matrimonio e della famiglia nel De re uxoria (1415) di Francesco Barbaro e nell’Ehebüchlein (1472) di Albrecht von Eyb. Struttura e funzione del testo 
       Heidi MAREK (Università di Marburg) - Come il giovenile errore diventò un errore santo. Un dialogo intertestuale tra Petrarca ed alcuni petrarchisti in Italia e Francia
     Jean-Claude MARGOLIN (Università di Paris) - Rome dans la vision de Montaigne et de Cervantès 
      Daniela MAURI (Università di Siena) La Pastorale drammatica tra Francia e Italia: la traduzione dell’Aminta attribuita a De La Brosse 
   Giuseppe MAZZOCCHI e Paolo PINTACUDA (Università del Piemonte Orientale e Università di Bologna) - La versione castigliana quattrocentesca delle Vite di Dante e del Petrarca di Leonardo Bruni 
     Antonino MUSUMECI (Università Urbana, Illinois) - Petrarca: italiano o europeo? 
    Klára PAJORIN (Istituto Studi Letterari Accademia delle Scienze di Budapest) - Enea Silvio Piccolomini ed i primi umanisti ungheresi
   Jan PAPY (Università di Lovanio) - Giusto Lipsio e la Respublica Litterariaitaliana: ammirazione, ispirazione, delusione? 
   Luciano PATETTA (Politecnico di Milano) - La diffusione del Rinascimento: architetti italiani emigranti in Europa 
     Cristina PERISSINOTTO (Università Urbana, Illinois) - Thomas More e l’utopia italiana del Rinascimento 
   Ubaldo PIZZANI (Università di Perugia) - Lucrezio nell’Umanesimo italiano e nei giudizi dei primi commentatori d’Oltralpe 
       Giovanni PONTE (Università di Genova) - Nobiltà ideale e nobiltà storica nei dialoghi De Nobilitate di Poggio e di Leonardo di Chio 
      Alessandro SCAFI (Warburg Institute, London) - Enea Silvio Piccolomini e Juan de Carvajal: un sogno tra diplomazia e letteratura 
      Lionello SOZZI (Università di Torino) - Tra Italia e Francia: aspetti della "Dignitas hominis" 
    Jean-Claude TERNAUX (Università di Reims) - L'influence de Philippe Béroalde l'Ancien sur la nouvelle poésie du XVIe siècle 


    Valeria TOCCO (Università di Bergamo) - Camões di fronte agli italiani 

     Gilbert TOURNOY (Università di Lovanio) - Gli umanisti italiani nell’Università di Lovanio nel Quattrocento - € 2,32*

     Klaus WAGNER (Università di Siviglia) - La presenza del libro italiano nella Spagna della prima metà del secolo XVI attraverso le annotazioni di Ferdinando Colombo: l’esempio delle tipografie di Roma e Venezia 

    Hermann WALTER (Università di Mannheim) - Tre commentatori dellaStoria naturale di Plinio il Vecchio: Guillaume Pellicier, Filippo Strozzi il Giovane e Jean Hardouin 


Titolo: Il Simbolo dall'Antichità al Rinascimento - Persistenza e sviluppi
Autore: a cura di Luisa Rotondi Secchi Tarugi - Istituto Studi Umanistici F. Petrarca 
Casa Editrice: Editrice Nuovi Orizzonti di Renato Bordonali
Collana: Caleidoscopio
Anno di pubblicazione: 1995
Stefano Benassi - Il Simbolo. Ermeneutica e genealogia
Carlo Corbato - Personaggi simbolici nel teatro greco
Carlo Gentili - Il Simbolo tra mito e segno. Statuto ambiguo di una nozione nella cultura greca
Alessandro Ghisalberti - Archeologia del Simbolo: la mistica medioevale
Alberto Grilli -"Simbolon" nella realtà greca
Emanuela Kretzulesco Quaranta - L'enigma della signa "B" nella Hypnerotomachia Poliphili
Enrico Maltese - L'Angelo bizantino tra fede e politica
Antonio Panaino - L'Aureola nella cultura religiosa iranica
Luciano Patetta - Simbolismo e architettura
Gianfranco Ravasi - Bibbia ed estetica simbolica
Cesare Vasoli - Il mito dei geroglifici come linguaggio sacro e simbolico
Hermann Walter - Le colonne di Ercole. Biografia di un simbolo



Titolo: L'UOMO E LA NATURA NEL RINASCIMENTO

Autore: a cura di Luisa Rotondi Secchi Tarugi - Istituto Studi Umanistici F. Petrarca 

Collana: Caleidoscopio

Anno di pubblicazione: 1997









mercoledì 2 settembre 2015

ISLAM IN CRISI: il Corano è stato scritto prima di Maometto?

"Vi sono momenti nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico a cui non ci si può sottrarre."
Oriana Fallaci

Riportiamo, di seguito, l'articolo di Aristide Malnati di "Libero" del 2 settembre 2015:

Sure del Corano
Un manoscritto frammentario e di piccole dimensioni rischia di creare una significativa rivoluzione sull'origine dell'Islam: una rivoluzione dal potenziale esplosivo, sicuramente destinata a coinvolgere gli ambiti della politica e del confronto (per non dire scontro) intereligioso. 
Una ricercatrice italiana in Gran Bretagna, Alba Fedeli, diciamo subito: una studiosa di primo piano, dalle solide conoscenze scientifiche, garantite da un dottorato col massimo dei voti in Cultura islamica all'Università di Birmingham (Gran Bretagna) - ha scoperto qualche mese fa il più antico esemplare in nostro possesso del Corano, il testo sacro per i musulmani. Un manoscritto vergato agli albori della religione della mezzaluna, quando il Profeta era ancora in vita nel pieno della sua predicazione e della sua azione politica (e della sua conquista territoriale nella penisola araba). "Chi lo ha scritto potrebbe aver conosciuto di persona Maometto" ipotizza l'islamista inglese David Thomas
LA SCRITTURA
Che fosse antico, molto antico Alba Fedeli l'aveva già capito dall'analisi della scrittura: una grafia elegante, che suggerisce una datazione nel VI-VII sec. dopo Cristo. Ma ora si aggiunge un elemento ancora più scientifico, l'analisi al Carbonio 14, che non lascia spazio ad interpretazioni soggettive. La datazione della ricercatrice italiana è confermata, anzi probabilmente addirittura abbassata. Il frammento della copia del Corano, nel quale tra l'altro il testo sacro dell'Islam è presentato nella sua forma definitiva e sclerotizzata, più o meno come la conosciamo, sembra scritto prima della predicazione di Maometto (vissuto fra il 570 e il 632 dopo Cristo). Sarebbe una conclusione clamorosa, che potrebbe avere effetti devastanti sull'Islam che considera il Corano un libro dettato a Maometto sulla base di una rivelazione divina. 
Gli storici britannici hanno definito la scoperta della Fedeli "destabilizzante" per le sue implicazioni, una scoperta che dà credito alle ipotesi che Maometto e i suoi seguaci usassero un testo già esistente che poi modellarono in base alla propria visione politica e teologica.
Il testo è conservato nella biblioteca di Birmingham; è un reperto su pergamena con inchiostro simile a molti esemplari in Egitto del V-VI secolo dopo Cristo, contenenti testi cristiani o ebraici a suggerire un ipotetico legame dell'Islam nel momento della propria origine con queste due religioni nate secoli o millenni prima. Un'ipotesi che, se confermata, inserirebbe pericolosi elementi di relativismo in una religione che viene invece considerata dai propri adepti granitica, senza possibilità di esegesi, come fece la patristica nei confronti del Cristianesimo.
Alba Fedeli non ostenta spavalderia smaccata, non conferma al 100% simili conclusioni esplosive: "Sono prudente. Sicuramente però è il più antico testo in nostro possesso con le Sure 18, 19 e 20 del Corano.
BIRMINGHAM
La Fedeli si è recata nel Regno Unito dopo uno stentato inizio di carriera in Italia, dove pure aveva ottenuto una brillante laurea presso il prestigioso Istituto di islamistica e arabistica dell'Università Cattolica di Milano. Dopo anni bui alla Statale di Milano, tra mille rallentamenti burocratici, è stata chiamata sulla base dell'ottimo curriculum all'ateneo di Birmingham: qui ha conseguito il Dottorato e soprattutto è riuscita a completare le ricerche sulle origini dell'Islam, all'interno di un gruppo di luminari, che si avvalgono di lessici informatici di arabo antico e di strumenti avveniristici per studiare e datare i manoscritti di una collezione unica al mondo.
E' pronta la nostra studiosa a proseguire le ricerche: "Presto andrò all'Università di Budapest, gemellata a Birmingham e con un'importante collezione di testi islamici ancora inediti: un vero tesoro per gli islamisti. Saremo un gruppo di ricercatori  di tutto il mondo, animati dalla speranza di portare significativi risultati in questa disciplina, ma evitando scalpore forzato nella convinzione che la prudenza e il dubbio siano alla base di ogni percorso scientifico".
E Alba Fedeli non esclude di ritornare in Italia, se un ateneo "la coinvolgesse in un serio progetto di ricerca, come durante la specializzazione in Cattolica sotto la guida di Sergio Noja Noseda", luminare di studi coranici, scopritore di antichi manoscritti con versioni originali e, pare - con varianti esplosive rispetto al testo canonico; luminare "scomodo", che morì in un incidente d'auto in circostanze misteriose e mai chiarite, investito da un furgone la sera del 31 gennaio del 2008, mentre rientrava nella sua abitazione di Lesa, sul lago Maggiore.

LINK
Sergio Noja Noseda (Wikipedia)
Addio a Noseda

Intervista a Noja Noseda
Islam (Cathopedia)
Corano (Wikipedia)
Il Corano scritto prima di Maometto
Alba Fedeli

sabato 30 maggio 2015

Uccidere una "libreria fascista" non è reato. Pisapia: nessun risarcimento alla Libreria Ritter.

"Il democratico rispetta solo le opinioni che un nutrito coro applaude"
                                                                                                 Nicolàs Gomez Dàvila

Come previsto, nessuno risarcirà la Libreria Ritter di Milano, colpita molto presumibilmente, il 28 aprile scorso dagli stessi antagonisti dei centri sociali che hanno poi scatenato l'inferno nel centro di Milano al seguito del corteo "No expo".


LIBRERIA RITTER – UNA RACCOLTA FONDI PER RICOSTRUIRLA

Condividiamo, di seguito, l'articolo di Francesco Borgonovo apparso sul quotidiano Libero del 30 maggio 2015, pag. 33:

"Trenta giorni e la vergogna continua. Sembra che a Milano si possa bruciare impunemente una libreria senza che il sindaco o il Comune muovano un dito, senza che un rappresentante del governo cittadino abbia la decenza di proferire verbo, Lo scorso 28 aprile la libreria Ritter di via Maiocchi è stata data alle fiamme dai soliti ignoti (e idioti), che hanno gettato all'interno ordigni esplosivi, devastando gli scaffali e rischiando di mandare in rovina un intero palazzo. Le pagine bruciate di Pound, di Celine e di molti altri autori, dei più diversi orientamenti politici, sono uno scempio che nessuno, nell'amministrazione milanese, ha avuto il coraggio di affrontare. Il motivo è che la Ritter è considerata una libreria "fascista", dunque secondo una larga fetta della sinistra locale, andava estirpata. 

I danni che ricadono sulle spalle del titolare, Marco Battarra, ammontano a centomila euro. Ma dal comune non è arrivato un centesimo. Battarra ha chiesto di poter beneficiare - come tanti altri - dei fondi stanziati per il risarcimento delle devastazioni causate dai No Expo il primo maggio. Gli hanno risposto picche, sostenendo che l'incendio alla Ritter non c'entra con gli assalti antagonisti. Decisione discutibile, visto che  "black bloc" e simili erano già in giro per Milano la notte dell'incendio, e gli animi dell'estrema sinistra erano molto tesi. Ma mettiamo pure che, seguendo i regolamenti alla lettera, Battarra non abbia diritto a ottenere una parte dei soldi stanziati per i disastri dei No Expo.Vi sembra normale che - davanti alla devastazione di una libreria, anzi di un centro culturale che per anni è stato un punto di riferimento per un'intera area politica e per centinaia di persone politicamente non inquadrate - Pisapia non abbia nulla da dire? Vi sembra accettabile che la giunta milanese non solo non abbia contribuito alla riparazione dei danni, ma non abbia fatto nemmeno un gesto di solidarietà? Dopo l'incendio, al consiglio  di zona competente, i rappresentanti di Lega e Fratelli d'Italia hanno chiesto di discutere con la massima urgenza un ordine del giorno sulla Ritter. Niente da fare:del documento si è discusso a fine riunione, e i consiglieri di Sel e dei Verdi hanno lasciato l'aula. Questo, dunque, è il messaggio che dà il Comune di Milano: la Ritter meritava di essere bruciata. Un'intera cultura non conforme va distrutta.
Che schifo.

Francesco Borgonovo

mercoledì 20 maggio 2015

Eugenetica: il figlio perfetto e pagato a caro prezzo si tiene, gli altri si buttano o si vendono

"Materialismo+consumismo=ingiustizia"
Condividiamo con gli amici che ci seguono la comunicazione di Giacomo Rocchi di Comitato Verità e Vita:
 Comitato Verità e Vita invita alla lettura dell'articolo di Giacomo Rocchi, pubblicato sulla Nuova Bussola Quotidiana il 16 maggio 2015

Sancito il diritto al figlio, anche a quello perfetto
di Giacomo Rocchi* 
Fecondazione degli ovuli in laboratorio

La Corte Costituzionale, con la decisione di cui si è avuto notizia ieri, ha fatto cadere un altro limite posto dal legislatore del 2004 nel regolare la fecondazione artificiale. La legge 40 prevedeva che il ricorso alle tecniche fosse possibile solo per le coppie sterili o infertili, che, cioè, non riuscivano ad avere figli per via naturale: la fecondazione in vitro doveva servire solo a «favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità» e non diventare un metodo di produzione dell'uomo alternativo a quello naturale. La legge, infatti, vieta la produzione di embrioni a fini diversi dal superamento della sterilità, così come la loro selezione eugenetica.
Ma i limiti erano stati già superati in due occasioni: con un decreto del Ministro della Salute, che aveva equiparato alle coppie sterili quelle in cui uno dei componenti è affetto da malattia sessualmente trasmissibile; e soprattutto con la sentenza della Corte Costituzionale che ha eliminato il divieto di fecondazione eterologa. In effetti, se l'utilizzo di gameti provenienti da soggetto diverso dagli aspiranti genitori serve a risolvere il problema della sterilità assoluta e incurabile di uno di loro, apre anche uno scenario del tutto differente e ingiusto, di cui si è ampiamente parlato. Quella decisione aveva fatto scandalo per l'enunciazione di un "diritto al figlio": «la scelta della coppia di diventare genitori e di formare una famiglia che abbia dei figli costituisce espressione della fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi»; la sentenza odierna enuncerà – non sappiamo ancora se in forma esplicita o meno – un vero e proprio "diritto al figlio sano" e, perché no?, un "diritto al figlio perfetto". 
Dobbiamo stupirci? Prima di farlo, ricordiamo la frase di Jerome Lejeune, grande scienziato e perfetto conoscitore della logica della fecondazione artificiale: «Vorrei vedere in faccia quel fecondatore disposto a consegnare un bambino handicappato!». Le tecniche di fecondazione extracorporea – ideate per il miglioramento delle razze animali! - hanno in sé l'eugenetica, la selezione dell'uomo, la produzione dell'uomo "perfetto": nessun uomo "difettoso" potrà nascere da quelle tecniche, perché i committenti che pagano pretendono un prodotto senza difetti, senza sorprese, da fornire se, quando e come esso è desiderato; quindi la fecondazione in vitro può rimediare alle imperfezioni della natura, in particolare a superare il fatto che uno dei componenti della coppia è portatore di una patologia genetica che può essere trasmessa al figlio: basta produrre tanti embrioni in vitro, eseguire su ciascuno di essi la diagnosi genetica preimpianto (è una tecnica che prevede l'asportazione di due cellule dell'embrione che ne ha in quel momento otto o sedici … molti embrioni muoiono direttamente), accertare quali di essi sono immuni dalla patologia genetica temuta e trasferire solo quelli nell'utero della madre. Quelli trasferiti avranno una minima chance di nascita (la maggior parte di essi muore ugualmente per mancato inizio della gravidanza o, successivamente, per aborto spontaneo), gli altri sono destinati al congelamento a tempo indefinito (ma già pende davanti alla Corte un'altra questione di legittimità costituzionale: perché non destinarli alla ricerca scientifica, visto che non servono a niente? si è chiesto il Tribunale di Firenze). 
Cerchiamo di comprendere come la Corte Costituzionale è giunta a questa decisione. Il comunicato fa apparire sulla scena un'altra "protagonista" della guerra contro la vita: la legge sull'aborto. Infatti, la legge 40 è stata dichiarata illegittima nella parte in cui non consente il ricorso alle tecniche di fecondazione artificiale alle coppie fertili portatrici di malattie genetiche trasmissibili «rispondenti ai criteri di gravità di cui all’art. 6, comma 1, lettera b), della legge 22 maggio 1978, n. 194, accertate da apposite strutture pubbliche». In poche parole: se la patologia genetica da cui (forse) l'embrione generato naturalmente sarebbe affetto sarebbe di gravità tale che, se accertata nel corso della gravidanza, renderebbe lecito l'aborto volontario, allora la coppia potrà evitare di generare naturalmente il figlio e ricorrere alle tecniche di fecondazione in vitro. L'ipocrisia della decisione è palese: la Corte finge che l'aborto eugenetico a seguito di diagnosi prenatale sia lecito solo quando la malattia del bambino è particolarmente grave; al contrario, non solo la legge 194 consente l'aborto anche se le malattie o le malformazioni del bambino sono soltanto temute, ma soprattutto – in nome della tutela della salute psichica della donna – lo rende possibile sempre, perché è sufficiente il disagio della donna preoccupata per la nascita di un figlio malato a far ritenere compromesso il suo "completo benessere psicofisico". 
Per la fecondazione in vitro la situazione diventa paradossale: si consente la produzione dinumerosi embrioni destinati a morte quasi certa, la diagnosi nei modi che si è detto, la loro selezione, l'accantonamento della maggior parte di loro perché si teme (non si è certi) che possano essere malati e che quindi la donna possa temere (non essere certa) che la loro nascita potrebbe mettere in pericolo il suo equilibro psichico … parole che lasciano trasparire un quadro assai brutale: l'autodeterminazione assoluta degli adulti nei confronti dei bambini. Gli adulti li possono produrre se e quando vogliono, con il metodo che vogliono, li possono sezionare e selezionare, congelare e soprattutto sopprimere prima o dopo l'inizio della gravidanza, con l'aborto volontario. Cosa manca? Beh, Giubilini e Minerva (circondati da numerosi consensi) hanno già proposto l'aborto post-nascita nel caso in cui qualche bambino malato sia riuscito a sfuggire al suo destino …
Ma la legge 40 non doveva assicurare i diritti del concepito? Peccato che il legislatore del 2004 si sia premurato, per ben due volte, di "far salva" la legge 194 sull'aborto; che si sia dimenticato di vietare espressamente la diagnosi genetica preimpianto; che abbia scritto una norma – apparentemente secondaria – secondo cui gli aspiranti genitori hanno diritto di essere informati «sullo stato di salute degli embrioni prodotti e da trasferire nell'utero» (la diagnosi genetica preimpianto serve proprio a questo, osservano i Giudici) e un'altra in base alla quale il medico può decidere di non procedere «per motivi di ordine medico-sanitario»; che abbia lasciato uno spiraglio aperto al congelamento degli embrioni e alla possibilità per la donna di rifiutarne il trasferimento. La logica della fecondazione in vitro è rigorosa: gli embrioni prodotti non sono nulla, non sono uomini ma "materiale biologico" di proprietà di chi li ha prodotti; le tecniche servono per soddisfare desideri degli adulti che in passato non potevano essere esauditi (quindi anche a garantire alle coppie omosessuali un figlio "proprio" o, appunto, alle coppie affette di patologie genetiche un figlio geneticamente proprio accuratamente selezionato); nessuno può mettere ostacoli ai desideri trasformati in diritti fondamentali. 
Non lo può certamente fare uno Stato, come quello italiano, che nel 2004 ha scritto, nero su bianco: «è consentito il ricorso alla procreazione medicalmente assistita»; quella scelta non poteva che condurre a questi risultati. Riusciremo a comprenderlo e a combattere per la messa al bando di queste tecniche antiumane?
Giacomo Rocchi
Magistrato

Titolo: Ma questo è UN UOMO
Indagine storica, politica, etica, giuridica sul concepito

Autore: Mario Palmaro

Prefazione di Eugenio Corti

Casa Editrice: San Paolo