mercoledì 3 agosto 2011

NO ALL'EUTANASIA - STORIA DI UN UOMO QUALUNQUE: RENATO BORDONALI

PUBBLICHIAMO DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA N. 117 DI COMITATO VERITA' E VITA A CUI ADERIAMO CONDIVIDENDO IN PIENO IL LORO OPERATO E I LORO PROGETTI, COSI' COME LI CONDIVIDEVA IN VITA IL NOSTRO RENATO BORDONALI.
COMITATO VERITA' E VITA



 Agosto 2011 Comitato Verità e Vita 
Comunicato Stampa N. 117
Piemonte, clima da purghe staliniane: arrivano le espulsioni.
Continua la guerra del Movimento per la Vita Italiano contro MpV
e CAV non allineati. Chi non rinnega pubblicamente le posizioni di
Verità e Vita verrà espulso: fra le vittime anche il
Movimento per la Vita di Casale Monferrato, fondato e guidato
dall’indimenticabile Giuseppe Garrone
Il Movimento per la Vita Italiano prosegue la sua guerra senza quartiere nei confronti dei Movimenti per la Vita e dei Centri di Aiuto alla vita del Piemonte. Nei giorni scorsi, il collegio dei Probiviri del Movimento guidato da Carlo Casini ha recapitato a numerosi CAV e MpV del Piemonte una lettera dai toni perentori, nella quale si chiede di inviare entro il 30 settembre una sorta di abiura scritta nella quale si dichiari “di non aderire all’associazione denominata Comitato Verità e Vita e di non approvare le posizioni assunte dallo stesso Comitato in contrasto con gli orientamenti e le linee operative del MpV Italiano.”
La lettera dei probiviri costituisce una risposta al ricorso, promosso da MpV e CAV del Piemonte per opporsi alla procedura di espulsione avviata dal Movimento per la Vita nazionale nei confronti di quanti, a livello locale, non si allineano acriticamente alle decisioni assunte dal Movimento per la Vita nazionale.
Fra le vittime di questa odiosa e inusuale campagna di pressione psicologica, anche il Movimento per la Vita di Casale Monferrato, fondato e diretto dall’indimenticabile Giuseppe Garrone, morto il 3 febbraio di quest’anno, pro-life di primissimo piano che non si volle mai allineare a talune scelte di compromesso del Movimento per la Vita Italiano. E che oggi sarebbe, evidentemente e clamorosamente, espulso dal MpV nazionale.
La rabbiosa azione disciplinare del Movimento per la Vita Italiano si inserisce nel clima da caccia alle streghe già inaugurato da tempo nei confronti della Federazione del Piemonte, la quale a maggioranza assoluta appoggia la linea dell’attuale presidente Marisa Orecchia. Il Movimento per la Vita Italiano, preso atto che le posizioni del presidente Carlo Casini risultavano minoritarie in Piemonte, in giugno ha fondato una nuova federazione parallela, che raccoglie MpV e CAV allineati al Nazionale, con l’intenzione di soppiantare la Federazione esistente.
Il Comitato Verità e Vita, associazione rigorosamente pro-life, aconfessionale e indipendente, prende atto con vivo rammarico dei metodi persecutori messi in atto dal Movimento per la Vita Italiano, che ricordano le epurazioni tipiche dei partiti politici e delle loro correnti, che nulla dovrebbero avere a che fare con la storia e lo stile di un glorioso movimento di opinione come l’MpVI.
Proprio osservando l’escalation di rappresaglie messe in atto nei confronti di esemplari MpV e CAV locali, il Comitato Verità e Vita ritiene necessario manifestare pubblicamente il suo sconcerto, e denunciare a tutte le persone di buona volontà la gravissima azione persecutoria che il Movimento per la Vita nazionale sta attuando in queste ore, con una disinvoltura inspiegabile e con una leggerezza che sembra ignorare gli elementari diritti di libertà garantiti dall’ordinamento giuridico alle singole persone e alle associazioni.
Chiediamo che ognuno faccia sentire la sua voce di ferma protesta, e che chiunque sia in grado e ne
abbia l’autorità, intervenga per porre fine a una campagna di epurazioni che non fa onore al mondo prolife.
Il Comitato Verità e Vita è una Associazione aconfessionale e apartitica.
Ha iniziato la sua attività il 28 FEBBRAIO 2004 - a seguito dell’approvazione della legge 40/2004 SULLA FECONDAZIONE EXTRACORPOREA - con la presentazione del Manifesto-Appello “Una legge gravemente ingiusta: la verità sulla fecondazione artificiale ‘in vitro’ ”.
Pubblica nel gennaio 2010 il Manifesto-Appello “Contro la legge sul testamento biologico. Contro ogni eutanasia.”
Sede legale: Via Gonzaga 63/67
15033 Casale Monferrato (AL)
Tel. 0142 454 662; Fax. 0142 690 234
e.mail: veritaevita@yahoo.it
C.F. 91025100065
Conto Corrente Postale 67571448; IBAN IT68R0760110400000067571448
Sito internet: www.comitatoveritaevita.it

Renato Bordonali e l'eutanasia - la sua storia.


Nell'ottobre del 2007, all'improvviso, Renato si scopre malato: leucemia acuta mieloide. Viene ricoverato in un grande ospedale di Milano (non facciamo il nome dell'ospedale e dei medici coinvolti).
Affronta, con grande coraggio, forza e dignità, tutta la trafila delle cure in un Reparto Ematologico all'avanguardia, assistito con sollecitudine e competenza.
Nel maggio 2008 viene dichiarato inguaribile, è ormai "un vuoto a perdere" e qui comincia il vero dramma di Renato che non si rassegna alla "sentenza" e vuole continuare a vivere e a sperare, nonostante tutto. 
Viene affidato dal Primario all'Assistenza Domiciliare che comprende l'assistenza medica e infermieristica a domicilio. Solo le trasfusioni di sangue, quasi giornaliere, devono essere effettuate in ospedale. L'aspettativa di vita era all'incirca di sei mesi, salvo imprevisti. Renato continua a vivere normalmente, a coltivare i suoi interessi, a frequentare la sua Libreria  ceduta all'amico Leonardo, a interessarsi di politica, la sua passione da sempre, ad amare i suoi cari e i suoi gatti (TRE). Non migliora molto, ma neanche peggiora drasticamente come ci si poteva aspettare. Prenota il viaggio a Lourdes con l'UNITALSI  per la fine di aprile 2009. Continua a recarsi in ospedale per le trasfusioni, sempre sereno, forte e coraggioso, recita il Santo Rosario tutti i giorni, legge i Salmi, va a Messa. riceve il Sacramento dell'Unzione degli Infermi, perchè vuole guarire e preparsi al Grande Incontro se così avesse deciso il Signore.  Si indigna per il caso di Eluana Englaro che segue con grande partecipazione, profondamente convinto che nessuno aveva il diritto di accorciare anche di un solo giorno la vita di quella disgraziata ma certo non inutile Creatura. Purtroppo l'entourage di medici che lo cura a domicilio sembra avere idee molto differenti dalle sue. Alla fine il gentile medico che lo curava da mesi era forse infastidita dal faldone della cartella clinica che si appesantiva sempre più ed era incredula che un malato in quelle condizioni fosse così pazzo da affittare una casetta in montagna e da andarci  pure spesso, in auto e da solo. Non solo, il malato ride e fa battute su Obama che non gli piace nemmeno un po', costruisce grafici in excel sull'andamento delle sue piastrine, insomma è più vitale di tanti uomini sani che trascinano stancamente un'esistenza vuota di senso e di valori. A Renato mancava la salute fisica, ma la mente non cedeva di un millimetro e di tutto era carente meno che di valori. A questo punto, il gentile e giovane medico sputa il rospo: "Non è etico sprecare tutto questo sangue per una persona comunque destinata a morire! Lei, Signor Bordonali, dovrebbe decidersi ad entrare in un hospice dove in capo a una settimana, non potendo fare le trasfusioni, perchè non è un ospedale, tutto finirebbe! Tanto, Lei non ha scampo" . Era il 17 novembre 2008. Renato si sentì mancare, più per la mancanza di umanità dimostrata da un medico che pure aveva fatto il giuramento d'Ippocrate e a cui lui era affezionato, che per le parole stesse. Aiutato dai suoi cari e grazie a Michela, amico e medico di grande cuore e anche dal medico di sempre, dott. Luigi Tedone, riuscì a lasciare la Struttura in cui era in cura dal 2007 da un giorno all'altro e senza salutare, ovviamente. Trovò una accoglienza calorosa e competente al Reparto di Ematologia del Policlinico, il Day Hospital, dove i dottori Nicola Fracchiolla, Reda e Aprile e gli infermieri lo hanno curato con dedizione. Lo consolarono delle dure parole e del disprezzo subito come malato e come persona affermando che per loro anche il novantacinquenne leucemico aveva diritto alle trasfusioni fino all'ultimo giorno della sua vita. Questi giovani medici, a cui va  il nostro ringraziamento e la nostra benedizione, avevano fede in Dio. Credevano che Dio solo ha il diritto di donare la vita e di riprendersela! Forse il giovane medico dell'altra struttura ospedaliera aveva altre convinzioni. Non lo sappiamo.
Renato ha confidato la sua storia anche a Padre Antonio Zanotto, francescano capuccino, che in un'omelia del 19 dicembre, all'Oasi di Antegnate, raccontò ai fedeli durante la messa quello che era successo a una Creatura di Dio, a Renato.Pur non facendo nomi di ospedali, ovviamente, mise in guardia i fedeli dall'affidarsi a certe strutture o cure domiciliari, cosiddette all'avanguardia, senza prima accertarsi bene delle intenzioni reali di queste strutture e cioè eliminare prima possibile i vuoti a perdere, nel rispetto della Legge, s'intende. Padre Zanotto disse chiaramente tutto ciò. Esiste il CD con la registrazione di questa omelia.
 Il 18 marzo 2009, Renato ha festeggiato, insieme ai suoi cari e ai suoi amici, il suo compleanno in una pizzeria di Milano. Felice come un bambino, ha spento le sue 60 candeline, ha scartato i suoi regali. Secondo qualcuno, doveva essere morto da almeno 7 mesi. Sono stati invece sette mesi bellissimi pur nella sofferenza della malattia, ricchi di risate, di Fede, di Speranza, di Amore per tutti anche per il medico domiciliare a cui aveva perdonato col cuore, per amore di Gesù Crocifisso. Gite in montagna, nella sua amata Moggio, cibi mangiati con soddisfazione, libri interessanti, coccole a non finire con la sua amatissima gattina Iside, con il suo gattone Michele, fregandosene delle eventuali pericolosissime graffiatine. Tutto questo, per qualcuno, non ci sarebbe dovuto essere... per motivi etici, ovviamente, per essere politicamente corretti, ovviamente... Il Signore, che non ha bisogno del politically correct ha deciso altrimenti. Renato è andato in Cielo il 15 aprile senza subire un solo giorno di allettamento totale; un'emorragia cerebrale lo ha portato via in pochissimo tempo, dopo aver ricevuto i Sacramenti chiesti da lui stesso, con la mente rivolta a Lourdes e alla Dolce Madre. Sia fatta la volontà di Dio.


"Una parola ha detto Dio,
due ne ho udite:
il potere appartiene a Dio,
tua, Signore, è la Grazia;
secondo le sue opere
 tu ripaghi ogni uomo."

Dal Salmo 61




2007 dicembre - Renato Bordonali in ospedale


18 marzo 2009 - 60° Compleanno di Renato Bordonali
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