sabato 3 marzo 2012

4 marzo 2012 DOMENICA - NO AL LAVORO DOMENICALE - NO SHOPPING DAY

GLI AUTORI DI QUESTO BLOG PARTECIPANO AL DOLORE DELLA FAMIGLIA, DEGLI AMICI E DI TUTTI GLI ITALIANI PER IL NOSTRO GRANDE LUCIO DALLA E, PUR NEL DISPIACERE, RISPONDIAMO AL SORRISO CHE CI RIVOLGE DAL CIELO. CIAO LUCIO, PREGA PER NOI.

Aderiamo con molto entusiasmo all'iniziativa dell'European sunday alliance e invitiamo tutti gli amici del blog di Renato a partecipare  e  quindi ... niente shopping domani nè mai in alcuna domenica, tranne magari quelle di Avvento che sono più una festa per le famiglie che altro e consentono ai negozianti di realizzare giustamente la loro tredicesima.

Queste legge liberalizzanti (sigh!) sono inique e antisociali. Obbligano le persone a turni massacranti di lavoro. Se non ci fermiamo in tempo... la Cina è vicina!

Cerchiamo di non vendere al dio Mammona i nostri giorni di festa (le antiche feriae romane che erano in bel numero rispetto ai giorni dell'anno).

Da sempre, l'uomo ha diviso il tempo in sacro e profano per legge di natura. Il tempo sacro è dedicato al culto, alla famiglia, alle feste tradizionali. Le persone si incontrano, vestono l'abito della festa, organizzano sagre e allegri conviti, le persone unite da vincoli di affetto o di parentela possono trascorrere almeno un giorno intero insieme, per crescere insieme, per gioire insieme per consolarsi a vicenda nei momenti di dolore e di difficoltà.

Non lasciamoci defraudare dei nostri momenti migliori da questi governi freddi e tecnocratici che vivono solo di spreade di rating, riappropriamoci della nostra vita, almeno la domenica. 

Non permettiamo che lavoratrici e lavoratori siano praticamente costretti, sotto la minaccia di eventuali licenziamenti, a lasciare le loro famiglie la domenica per passare meccanicamente i prodotti alle casse o sistemare scaffali come alla catena di montaggio. 

Solo noi concittadini li possiamo salvare e in un solo modo: non andando a fare la spesa la domenica. Non si tratta di diminuire i consumi, ma di farli negli altri giorni della settimana, basta organizzarsi.  Poi, la domenica, tutti in bicicletta o nei giardini, nei parchi, a trovare i parenti, quelli sani e soprattutto quelli malati, ad andare a messa anche, per chi è credente.

Non ha senso l'obiezione che per i musulmani o gli ebrei la domenica non è un giorno festivo, perchè non è che gli restituiscono il sabato o il venerdì. Così perdiamo tutti qualcosa. Siamo in Europa: il nostro giorno di festa tradizionale è la domenica. Vuol dire che se andremo in paesi musulmani o in Israele riposeremo di venerdì o di sabato (paese che vai, usanza che trovi). C'è di buono che i nostri fratelli musulmani ed ebrei non sono certamente fessi come noi europei e non si sognano di eliminare dalla loro vita i giorni di festa.

In Europa, sono 80 gli organismi, dai sindacati alle chiese cristiane che aderiscono all'European sunday alliance, fondata a Bruxelles nel 2011. 

Ancora una volta e sempre di più siamo contro  il governo Monti che, senza alcuna consultazione e senza alcuna possibilità di discuterne le condizioni, ha fatto calare dall'alto un'apertura generalizzata dei negozi 24 ore al giorno, tutti i giorni, domeniche comprese.

Renato non apriva mai la domenica tranne in Avvento e nelle feste del quartiere Isola. Per come lo conosciamo,avrebbe aderito come libraio a questa iniziativa.

 La Libreria l'Isola del Sole di Renato Bordonali

Iside esplorai cartoni dei libri in libreria. Avrà trovato un libro di suo gusto?